toro

L”’Airone delle Vigne” ora vola lontano

Cesena è tre quarti della sua vita, e con difficoltà si era spostato più lontano dell'Emilia, il romagnolo Marco Bernacci; al massimo nelle Marche. E' strano che un giocatore di quasi 27 anni che ha fatto...

Redazione Toro News

"Cesena è tre quarti della sua vita, e con difficoltà si era spostato più lontano dell'Emilia, il romagnolo Marco Bernacci; al massimo nelle Marche. E' strano che un giocatore di quasi 27 anni che ha fatto quasi tutta la carriera nelle categorie professionistiche si sia spostato entro un raggio tanto breve da casa. Ma questo potrebbe, forse -senza voler leggere nella sua mente, glielo chiederemo oggi alla presentazione- significare che il Toro ha rappresentato davvero una scelta importante per lui. Una scelta temporanea, certo, vista la formula del prestito che non prevede riscatti, opzioni o quant'altro; ma chissà.Da ragazzino inizia tirare calci al pallone con la Polisportiva Forza Vigne, quindi fa le giovanili al Cesena, con cui esordisce in Serie C1 nel 2001 ed in B nel 2004. Divide la tifoseria locale: chi non vorrebbe vederlo, chi lo adora e considera indispensabile; nel complesso, l'"Airone delle Vigne" è un idolo per il pubblico, e ancor più lo diventa quando è decisivo nel momento decisivo (play-off per la promozione in Serie B). Regala comunque 26 gol alla causa, prima di passare al Mantova, dove ne fa sei ma non lega con Di Carlo; e al periodo virgiliano risale la sua esultanza, dopo una realizzazione, "alla Ferrante": un messaggio rivolto al Toro, che lo stava valutando contemporaneamente a quell'Elvis Abbruscato allora ad Arezzo.Infine, Ascoli, ossia la sua consacrazione: una grande stagione condita da 15 reti, e poi il passaggio a Bologna. Praticamente un dramma, per uno che in passato aveva dichiarato che non avrebbe "potuto andare mai" a giocare per i rossoblù, lui tifoso cesenate. Nel capoluogo emiliano, l'unico gol segnato arriva contro il Toro alla prima del Novellino-bis, poi ben poco gira per il verso giusto. Si torna ad Ascoli, e si migliora il proprio record personale di realizzazioni (16, stavolta). FInito il prestito nelle Marche, si passa da Bologna e poi, nel giro di un'ora, si dice subito "sì!" al Torino che fa una proposta.Non è un bomber implacabile, Bernacci; non è bello da vedere; non ha la continuità tra i suoi punti di forza. Questo dicono, di lui, i suoi detrattori, e ce ne sono. Vero è che difficilmente ha segnato gol in quantità; l'ha fatto però laddove l'ambiente lo ha reso felice e soddisfatto, perché il ragazzo è umorale, non a caso i tifosi o lo applaudono o lo fischiano. E' innegabilmente piuttosto sgraziato, con i suoi 70 kg scarsi distribuiti su 193 cm; ma sa farsi valere eccome, in area, è generoso tanto da pensare spesso più al partner d'attacco che non alla realizzazione personale, ed era cercato da diversi altri club, tanto da far dire a Petrachi che averlo in squadra solamente come alternativa al titolare Bianchi "è uno stralusso". Bernacci non sarà continuo, ma quando indovina la stagione sa farsi amare.