Il Toro fallisce ancora. Forse non è azzardato dire che quella di Ancona avrebbe potuto essere la gara più importante della stagione: vincendo, crediamo che i granata avrebbero potuto puntare seriamente alla vetta della classifica; pareggiando, si sarebbe mantenuta alla stessa distanza la zona play-off. Due risultati su tre sarebbero andati bene; e, alla luce di quanto visto in campo, erano possibili. Il “Conero” sarà pure il più inespugnabile fortino della categoria, ma certo aver visto ieri all'opera quest'invincibile armata anconetana ha dato l'idea, una volta di più, della pochezza di questa Serie B: la dominatrice degli incontri casalinghi non ha certo mostrato una forza spaventosa o un'inattaccabilità assoluta.E' stato il Torino a permettere che la squadra di Salvioni prendesse il sopravvento. In tutto il primo tempo, l'Ancona ha tirato una sola volta tra i pali (anzi, su un palo) della porta di Sereni; è la squadra che è stata capace di fare ancora meno (zero). Insomma, davanti ad una cadetteria tanto scadente, con presunte potenze che sono in realtà poca cosa e con risultati incoerenti e favorevoli, è imperdonabile che una squadra come quella di Colantuono faccia tanto poco. Proprio l'allenatore è oggi sul bando degli imputati: non tanto per l'esclusione di Garofalo e Gasbarroni (non erano al top), ma per alcune sostituzioni e per la scelta di Belingheri.Perché, in un incontro tanto fondamentale, mandare in campo nel ruolo nevralgico un giocatore che da due mesi sedeva in tribuna? Un centrocampista che non è mai sceso in campo con Antonelli, con Génévier, con Pestrin, che in pratica neppure lo conoscono. Perché puntare su un uomo su cui nessun compagno può fare grande affidamento, essendo fuori dai progetti tecnici? (E' rimasto solo perché all'ultimo è saltato il trasferimento). Belingheri, ancora una volta vittima di equivoci tattici non totalmente ascrivibili a lui, è stato un buco nell'acqua; il giovane Scaglia, invece, non è andato neppure in panchina. Non ci é dato sapere il motivo delle scelte del mister, che a fine partita era piuttosto arrabbiato (anche con Pestrin, causa ennesimo cartellino giallo). Ma certo, il senno di poi dice che è stata sbagliata.Il Toro di ieri sembrava, sotto diversi aspetti, il Torino del girone d'andata. Spesso molle sul pallone, incapace di fare gioco, e soprattutto debole di carattere, come dimostrano i cartellini che l'inadeguato ed irritante arbitro Mazzoleni sventola in faccia a mezza squadra (a volte con ragione). Problema, quest'ultimo, che si pensava la nuova squadra non dovesse conoscere.Resta, soprattutto, un senso di amaro stupore misto ad impotenza, quando ci si chiede come sia possibile che l'undici visto contro il Frosinone possa essere lo stesso sceso in campo ad Ancona. La classifica rende ancora possibile tutto, il campionato però è sempre più corto, e a Modena dovrà ritrovarsi la squadra di otto giorni fa. Anche con le assenze; quel che va ritrovato immediatamente è lo spirito che stava facendo riavvicinare la tifoseria ai giocatori in maglia granata. Non può essere che l'idillio duri tanto poco.
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Lampi di vecchio Toro
Il Toro fallisce ancora. Forse non è azzardato dire che quella di Ancona avrebbe potuto essere la gara più importante della stagione: vincendo, crediamo che i granata avrebbero potuto puntare seriamente alla...
(foto M.Dreosti)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Toro fallisce ancora. Forse non è azzardato dire che quella di Ancona avrebbe potuto essere la gara più importante della stagione: vincendo, crediamo che i granata avrebbero potuto puntare seriamente alla...
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