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L’Atalanta macina gol e tiri, ma può concedere: la ripartenza l’arma del Toro

Andrea Calderoni

Temi tattici / Il trequartista o il doppio trequartista della Dea un grave pericolo per i granata. Occhio alle corsie nerazzurre, letali al "Grande Torino" a settembre

Il Torino affronterà un’Atalanta impegnata a guadagnarsi un posto nella finale di Coppa Italia. Il primo atto è finito 0 a 0 al “Diego Armando Maradona”, mentre il secondo andrà in scena mercoledì prossimo alle 20.45. Nel mezzo per i bergamaschi ci sarà il campionato contro i granata (appuntamento sabato alle 15 in casa dei nerazzurri). Gian Piero Gasperini potrebbe ruotare gli uomini, ma la filosofia della sua squadra non cambierà: intensità, aggressione alta, molte occasioni create e qualche passaggio a vuoto difensivo. Per Davide Nicola sarà il primo test contro una big del campionato di Serie A e il suo Torino sarà chiamato a contenere per poi ripartire abilmente, trovando il modo per fare male ai bergamaschi.

ARMI NERAZZURRE - Si affronteranno due difese a tre e avranno un peso specifico determinante sull’economia della gara le corsie laterali, da sempre punto di forza dell’Atalanta. All’andata con Marco Giampaolo in panchina la lettura dei granata non fu ottimale e l’inserimento del laterale alle spalle del terzino fu una vera tortura per il Torino. Una delle caratteristiche dell’Atalanta, infatti, è quella di far dialogare a distanza il tornante di destra con quello di sinistra, provando a sorprendere alle spalle i difensori avversari. Un altro aspetto da tenere fortemente in considerazione in casa Torino sarà la posizione del trequartista o del doppio trequartista nerazzurro. L’Atalanta, difatti, si schiera sempre con il 3-4-1-2 o con il 3-4-2-1 e il Pessina di turno alle spalle delle due punte è libero di svariare tra le linee. E venerdì scorso con la Fiorentina il Torino ha sofferto oltremodo i liberi movimenti di raccordo tra centrocampo e attacco di Ribery (autore di due splendidi passaggi per Vlahovic e di un gol).

RIPARTENZA GRANATA - L’intensità offerta dall’Atalanta nel mese di gennaio è stata di primissimo livello e i risultati hanno sorriso a Zapata e compagni, che però hanno già sofferto qualche giorno fa il doppio impegno ravvicinato. Contro la Lazio, difatti, hanno vinto in Coppa Italia ma poi hanno perso fragorosamente in campionato. L’Atalanta, infatti, non può perdere ritmo, perché altrimenti vengono meno i suoi principi di calcio. La Dea è una macchina da gol (45) e di tiri (304) ed è seconda in entrambe le speciali graduatorie. Il Torino dal canto proprio è chiamato a disputare una prestazione pressoché perfetta, fondata sulla compattezza difensiva e sulla distensione in ripartenza. Il terzetto difensivo nerazzurro, d’altronde, non è imperforabile e i 26 gol incassati in 20 giornate lo testimoniano.