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Le pagelle di Fiorentina-Torino 2-2: dalla bocciatura di Ajeti alla scossa di Boyè

Gianluca Sartori

FLORENCE, ITALY - FEBRUARY 27: Joe Hart and Arelind Ajeti of FC Torino reacts during the Serie A match between ACF Fiorentina and FC Torino at Stadio Artemio Franchi on February 27, 2017 in Florence, Italy.  (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

ZAPPACOSTA 6: come spesso gli accade, ha buoni spunti e buona corsa. In avvio è uno dei pochi granata a partire gagliardo. Poi però spesso cade nell'errore quando si tratta di fare la giocata. Ed è a lui che scappa Kalinic quando, su corner, colpisce di testa per trovare il raddoppio viola. Ha comunque il merito di non mollare nonostante una visibile stanchezza e nel secondo tempo arriva spesso al cross, andando vicino all'assist vincente. Corsa e sacrificio, da parte sua, ci sono sempre.

AJETI 5: dopo i disastri combinati con Empoli e Pescara, torna titolare. La falsariga però è la stessa: al 15' un liscio clamoroso che non porta alla rete di Kalinic solo per una gran parata di Hart. Un errore che un giocatore da Serie A non dovrebbe commettere. Si fa troppo spesso portare fuori posizione, e Mihajlovic lo boccia sonoramente all'intervallo, preferendo rimettere al centro della difesa un Rossettini che non giocava da un mese. (1' st ROSSETTINI 6.5: bastano pochi minuti per fare capire di essere mancato, con tutti i suoi limiti. Dietro è meno ballerino e più preciso nei disimpegni di chi ha sostituito. Rischia nel finale, quando in spaccata, per salvare su un cross di Badelj, rischia l'autogol. Ma anche quello diventa un intervento utile, uno dei tanti di un secondo tempo su buoni livelli. Con lui, la squadra ritrova sicurezza).

MORETTI 6: si fa un po' beffare dal giovane Chiesa in occasione del gol di Saponara: il trequartista viola alza il pallone e lo fa passare per Borja Valero. Altro non sbaglia, nello stadio nella città che sente sua. Mette anche a segno l'assist per Belotti, che accorcia le distanze da un metro. Rischia con un intervento su Kalinic: Giacomelli e Abisso lasciano correre.

BARRECA 5.5: rimane coinvolto nell'azione che porta al vantaggio viola e anche nel raddoppio: rimane in mezzo, su quel pallone aereo, tra Sanchez e Kalinic, e la palla la prende il croato. Sugli esterni trova poche contromisure al possesso palla viola e la verve offensiva di quest'autunno è un lontano ricordo. Una spiegazione c'è: da settembre ha giocato novanta minuti in tutte le partite salvo che in un'occasione a Crotone. Sembra arrivato il momento di farlo rifiatare.

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