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Le tre sentenze di Torino-Sampdoria 1-1: questo è un Baselli da applausi. Ma egoismi e nervosismi…

Nicolò Muggianu

 TURIN, ITALY - APRIL 29: Adem Ljajic (L) of FC Torino in action against Karol Linetty of UC Sampdoria during the Serie A match between FC Torino and UC Sampdoria at Stadio Olimpico di Torino on April 29, 2017 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Quali sono le principali cause di questo ennesimo pareggio casalingo? Forse, la prima è l’egoismo che ha colto molti giocatori nel momento di finalizzare il gioco. E’ anche comprensibile che inconsciamente sia così in un momento della stagione in cui  la classifica non ha più nulla da chiedere e ogni giocatore vuole provare a superare sé stesso. Ma troppa testardaggine fa perdere di vista la realtà, lo sviluppo del gioco e di conseguenza i punti in classifica. Ciò che più conta è però il morale della squadra e - prima di un match fondamentale come quello contro la Juventus - spetterà a Mihajlovic il difficile compito di far capire ai suoi ragazzi che ciò che conta di più è la squadra e non gli egoismi dei singoli. In più di un’occasione infatti, contro i blucerchiati, i granata sono arrivati bene negli ultimi venti metri, per poi sbagliare la scelta al momento decisivo. Troppe volte chi doveva fare assist ha invece tirato in porta, ignorando compagni meglio posizionati. Lo stesso Miha lo ha confermato nella conferenza post-partita: "Ci manca freddezza e rabbia per buttarla dentro, anche se qualche volta siamo stati anche un po’ egoisti, non solo oggi, tirando in porta con compagni messi meglio". Poi ancora: "Se Iago tira e fa gol come a Chievo, complimenti, ma se c’è un compagno messo meglio e si tira non va bene. Parlerò con i ragazzi, perchè la squadra viene prima di tutto". Il messaggio mandato dal tecnico è netto, chiaro e inequivocabile, ora toccherà ai giocatori recepirlo al meglio. E con la stracittadina alle porte...

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