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Le tre sentenze di Torino-Sampdoria 1-1: questo è un Baselli da applausi. Ma egoismi e nervosismi…

Nicolò Muggianu

 TURIN, ITALY - APRIL 29: Andrea Belotti (R) of FC Torino competes with Bartosz Bereszynski of UC Sampdoria during the Serie A match between FC Torino and UC Sampdoria at Stadio Olimpico di Torino on April 29, 2017 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

E' vero Belotti è un giocatore fondamentale per il Torino, ma quello ammirato ieri nel pareggio interno del Torino contro la Sampdoria per 1-1, è parso per la prima volta un giocatore che alla solita "fame" ha affiancato una certa dose di nervosismo. Probabilmente la causa è da ricercarsi in quella estenuante corsa nella classifica marcatori che Belotti ha ormai nel mirino: se nel corso della stagione questa è sempre apparsa come un bellissimo sogno, trovarsi ancora lì in cima nelle ultime battute del campionato rischia di giocare qualche brutto tiro al capocannoniere granata. E infatti tale nervosismo – che non ha intaccato la solita straripante volontà di rincorrere ogni avversario – ha offuscato la lucidità del "gallo" necessaria in alcune fasi cruciali del match. E' da sottolineare però la sontuosa prestazione del reparto difensivo della Sampdoria che ha costretto il miglior giocatore granata a un estenuante lavoro sporco coprendo in maniera eccezionale le corsie centrali del campo. Silvestre - in particolar modo - è stato autore di un match sopra le righe con ottime scelte di tempo favorite anche da una fase difensiva di squadra che si è confermata ben assimilata dai ragazzi di Giampaolo. La fame di gol di Belotti - che gli ha permesso di arrivare a quota 25 reti quest'anno - è ancora viva; ora però è importante che non si acutizzi questo dannoso nervosismo.

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