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Lecce-Torino 3-3 Indenni, alla fine

Primo tempo. I primi dieci minuti di gara sono decisamente brutti, e quasi completamente privi di conclusioni a rete. I giocatori di Beretta palesano però una maggior aggressività, ed il loro...

Redazione Toro News

"Primo tempo. I primi dieci minuti di gara sono decisamente brutti, e quasi completamente privi di conclusioni a rete. I giocatori di Beretta palesano però una maggior aggressività, ed il loro atteggiamento viene premiato: il primo vero tiro in porta arriva al 12’, ed è subito rete. Il centrocampista Munari fa il gol della vita, ma la circostanza non è casuale come potrebbe sembrare: la palla viene in pratica consegnata alla dinamica mediana leccese da un errore di Corini, e la possibilità di tiro viene concessa dai giocatori granata perché nessuno gli va incontro e tutti abboccano ad una finta elementare, prima che Munari scocchi il tiro vincente.Il timore che la reazione del Toro sia nulla, anzi che la squadra di Novellino si sciolga come neve al sole come sempre accade dopo un gol subito, prende concretezza nei minuti successivi al vantaggio leccese: un calcio di punizione di Giacomazzi, un tuffo di testa di Castillo, un tiro dalla distanza di Fabiano sono momenti che fanno pensare che per il Toro sia già notte, ed i giallorossi sembrano legittimare il vantaggio. Poi, un paio di buone iniziative di Abate danno un po’ di coraggio ai granata, che tentano di pareggiare con un tiro di Rosina su cui Benussi per poco non combina la frittata, e con un gran colpo di testa di Bianchi che costringe ancora il portiere salentino ad un intervento difficile. Non è gran cosa, ma il Toro ci prova, con un Rosina non pungente ma attivo, con uno Dzemaili che cerca di superare il suo personale mal di trasferta, e con una difesa che pare attenta, seppure non troppo sollecitata da un Lecce che non è certo un’avversaria irresistibile.Ma negli ultimi secondi arriva un gol, questo sì parzialmente casuale per quanto frutto di un’attenzione non perfetta in area, ancora con Munari, su azione di corner. Sarà durissima.Da rivedere un paio di fischi di Trefoloni, quando Abate viene fermato solo davanti alla porta giallorossa, e con Rosina agganciato al limite dopo una bella fuga.

"Secondo tempo. Un po’ di buona sorte, forse, il Toro se la merita. La dea bendata si manifesta con un gol di grande importanza, e di grande casualità: casuale perché quello che Saumel effettua non è un tiro, ma un cross, che trae in inganno il portiere avversario; importante perché accorcia le distanze, ma soprattutto perché lo fa dopo circa 100 secondi dal rientro in campo delle squadre, mettendo dunque da subito un po’ di pressione al Lecce. E dopo dieci minuti, arriva l’incredibile pareggio, e autore del gol è Dellafiore, alla seconda di campionato nel suo Torino-bis, con una gran conclusione in corsa da fuori; insomma, non un classico “gol da difensore”. E l’uno-due granata manda il Lecce in crisi: gli uomini di Novellino, per una decina di minuti dopo il gol di Dellafiore, acquisiscono il predominio territoriale, per quanto senza affondare. Novellino toglie Bianchi inserendo Stellone, sembra si punti a mantenere il 2-2; il Toro cala ma il Lecce non cresce, solo Abate crea scompiglio quando parte. Ogbonna viene spesso lasciato solo da Rosina ma regge bene, finchè altri compagni di difesa combinano il pasticcio: Dellafiore scaglia un innocuo pallone sul corpo di Ariatti, la palla rimbalza e nel cuore dell’area trova pronto come un condor l’uruguayano Castillo, che protegge la sfera contro Di Loreto e trafigge Sereni. Ma non è ancora finita: pochi minuti dopo, un altro difensore del Toro va in rete, e stavolta è Natali, che svetta su un corner di Corini e incorna la palla del definitivo 3-3. Il Lecce si spegne definitivamente, Rosina, Amoruso (neo-entrato) e Stellone si danno da fare e creano i presupposti per un paio di occasioni da rete, che non arrivano. Trefoloni esagera determinando ben sei minuti di recupero, ma succede poco, e il Toro esce indenne dal Via del Mare dopo una partita difficile da dimenticare.