Christian Abbiati parla poco, ma quando lo fa colpisce. Una sua frase, diciamo pure innocente, ha posto però un bel quesito: chi è l'idolo dei tifosi tra gli attuali giocatori della rosa? Dopo il leader in campo manca anche il punto di riferimento della tifoseria. Uno c'è e penso che tutti abbiano capito chi è: Jimmy Alberto Fontana, purtroppo però non va in campo e il pubblico, pur essendo affezionatissimo al bravo e simpatico portiere, ha bisogno di avere un punto di riferimento, di identificarsi con un giocatore che scenda in campo ogni domenica. Pensiamo solo a com'è rimasto nel cuore dei tifosi un certo Giorgio Ferrini, per tutti il Capitano, proprio con la C maiuscola, che non era uno che inventava iperboliche piroette in campo, era anche rude e all'occorrenza picchiava, ma sempre nel massimo della lealtà sportiva.
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L’idolo che non c’è
Christian Abbiati parla poco, ma quando lo fa colpisce. Una sua frase, diciamo pure innocente, ha posto però un bel quesito: chi è l'idolo dei tifosi tra gli attuali giocatori della rosa? Dopo il leader in campo manca anche il...
"Più recentemente colui che ha incarnato il vero spirito Toro è stato Antonino Asta. Come dimenticare il suo striscione di ringraziamento alla tifoseria dopo il suo addio al Toro, non certo voluto da lui? Asta non era un fuoriclasse alla Meroni o alla Junior, ma sapeva infiammare per le sue corse sulla fascia avanti ed indietro, crossare bene dal fondo e avere qualche inventiva sotto rete. Senza dimenticare che Tonino Astra è riuscito a diventare un idolo nel periodo più buio della storia granata, l'era Cimminelli. Per essere leader non è necessario chiamarsi Maradona, ma avere quel carattere carismatico in campo che si identifichi con la gente che sta sugli spalti.
"La tifoseria del Toro è speciale e pretende molto dai suoi interpreti in maglia granata, che devono meritare il colore che indossano. Senza dubbio il personaggio attuale che amano di più è Papa Urbano Cairo, sempre presente nei momenti belli come in quelli difficili, che sa infondere fiducia e ottimismo e trovare sempre una decisione, giusta o sbagliata che sia, ma che comunque serva a dare la scossa decisiva. Cairo purtroppo, anche se la cosa lo stuzzicherebbe, non gioca e, in mezzo a tante parole e disquisizioni, alla fine quello che conta di più è la palla e come viene giocata, per questo c'è bisogno di un calciatore rappresentativo che si carichi la squadra e i tifosi sulle spalle e li trascini nell'entusiasmo.
"Alessandro Rosina può essere il personaggio giusto per incarnare questo spirito, ma è ancora troppo giovane e non costante per diventarlo da subito a tutti gli effetti. Sarebbe stato perfetto Muzzi, ma per lui il discorso è all'inverso, perchè non può più garantire tanti anni di attività. Può essere anche positivo che non ci sia un vero e proprio idolo perchè vuol dire che solo il Toro e il suo essere sono al centro del cosmo granata, ma i tifosi hanno bisogno di palpitare per un giocatore che li faccia sognare ancora prima di scendere in campo, sapere che c'è, che risolverà la situazione, pronto ad esaltare la folla, la passione, il fulcro del gioco.
"Ci auguriamo a questo punto che l'idolo che non c'è venga fuori allo scoperto, si evidenzi da domenica in avanti per cominciare a prendere per mano la storia del Toro per trascinarla fuori dal tunnel attuale e la accompagni verso il prossimo centenario.
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