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L’importanza della figura del regista

di Gianluca Sacchetto

Sono state tante, tantissime le critiche piovute sul centrocampo in questo inizio di campionato. Soprattutto domenica, dopo la gara persa contro il Modena, il...

Redazione Toro News

"di Gianluca Sacchetto

"Sono state tante, tantissime le critiche piovute sul centrocampo in questo inizio di campionato. Soprattutto domenica, dopo la gara persa contro il Modena, il reparto è stato condannato per la sua incapacità di creare gioco, di fare da cerniera tra difesa e centrocampo. Obiezioni condivisibili, ma non completamente. Se, infatti, si guarda ai nomi schierati da Colantuono (Coppola e Zanetti) non è certo a loro che si può chiedere l'impostazione della manovra, seppur soprattutto il primo sia spesso chiamato a giocare il pallone che gli arriva dalla difesa.

"In un 4-4-2 quasi classico come quello visto all'opera con il Modena, con due esterni di spinta, seppur Diana abbia giocato un po' più indietro per permettere a Gasbarroni di spingere maggiormente sulla fascia sinistra, sarebbe stato fondamentale l'impiego di un regista affianco di un distruttore di gioco. Un giocatore in grado di lanciare con un certo tasso di imprevedibilità le ali sulle fasce, ma anche i terzini. Con il ritorno di Colombo sulla destra al posto di un Rivalta orientato molto più alla fase difensiva, in quella zona di campo si sarebbe potuta ottenere spesso la superiorità numerica, con un regista in grado di fare cambi di gioco. Invece, con gente dalle caratteristiche di Coppola e Zanetti si danno alle ali o a Di Michele le chiavi della squadra. Troppo prevedibile tutto ciò, contro compagini che ovviamente non tendono a scoprirsi più di tanto.

"Difficile, quindi, rinunciare ancora alla figura del regista, che sia Loviso o Gorobsov, nelle prossime gare casalinghe, perchè ormai le avversarie conoscono a memoria questo Toro. Discorso diverso, invece, lontano dall'Olimpico, dove il non obbligo di fare gioco da parte del centrocampo granata può portare Colantuono a scegliere di puntare su due incontristi, sapendo che in contropiede le punte di diamante della squadra possono fare la differenza.

"(Foto: M. Dreosti)