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Mazzarri pre Torino-Debrecen: “Non buttiamo via quel che abbiamo fatto di buono”

Gianluca Sartori

Che Toro vuol vedere dal punto di vista tattico?

"Dobbiamo fare il nostro classico gioco finchè abbiamo le energie; le scalate difensive in avanti in primis. Non dobbiamo snaturarci. Chiaro che però serve più attenzione rispetto a quando siamo al top sulla forma. Ad esempio le nostre geometrie che ci portano a chiudere l'avversario nella propria area bisogna farle ma stando attenti alle coperture preventive. Ho visto il Debrecen e sono micidiali nelle ripartenze. Si abbassano, aspettano il tuo errore per ripartire forte. Quando perdiamo la palla bisogna essere bravi o a recuperare subito la palla o a scappare per non farci trovare impreparati. Inoltre loro sono bravi sulle palle inattive e i ragazzi lo sanno. Ma noi dobbiamo fare il nostro gioco, facendo attenzione a gestire la palla in un modo che ci permetta di recuperare energie fisiche che possono servirci nei novanta minuti".

Ancora il tecnico sulla preparazione del match: "Insieme a Frustalupi abbiamo cercato di creare una partita virtuale prima che si giochi. Ho parlato singolarmente a tutti i ragazzi per far capire come va interpretata la partita. Allenatori come Mourinho hanno sempre detto: stiamo attenti in casa quando giochiamo noi per primi davanti ai nostri tifosi, la prima cosa è non prendere gol. E infatti quando non si prende gol, anche se non se ne segnano cinque ha grandissime possibilità di passare il turno. Queste cose le ho fatte capire. Non svelo i dettagli dell'organizzazione ma ho cercato di calcare la mano sull'attenzione all'equilibrio".

Cosa si aspetta dal Debrecen?

"Le squadre ungheresi spesso hanno lasciato un segno, creando anche giocatori importanti. Loro sono una delle società più importanti dell'Ungheria e hanno tradizione nelle coppe europee, dando fastidio a molti. Se andiamo a vedere la storia recente ve ne accorgete. Sono espressione di un calcio evoluto, sono una squadra formata da giocatori strutturati fisicamente ma anche bravi tecnicamente, davanti hanno chi ha passo e può saltare l'uomo. Certo: non dimentichiamo che se giochiamo come sappiamo loro ci dovranno rincorrere, come già successo in altre occasioni. Dobbiamo puntare proprio al farli correre, usando possesso palla e verticalizzazioni. Abbiamo lavorato su tutto, spero che i ragazzi su 100 cose che gli abbiamo detto ne possano fare 70 perchè possono bastare".

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