di Paolo Morelli
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Livorno, ricordi recenti
di Paolo Morelli
Vuoi o non vuoi, i momenti importanti del Toro si incrociano sempre col Livorno. A parte oggi, dove il momento è importante dal punto di vista psicologico, poiché una...
Vuoi o non vuoi, i momenti importanti del Toro si incrociano sempre col Livorno. A parte oggi, dove il momento è importante dal punto di vista psicologico, poiché una vittoria farebbe morale, Livorno ha sempre voluto dire “salvezza”, nelle due stagioni passate. E il caso ha voluto che la gara con gli amaranto fosse arrivata sempre alla penultima giornata.L’anno scorso, il Toro si salvò proprio a scapito dei toscani, che comunque nutrivano ben poche speranze di poter restare in serie A, data l’ultima posizione. Mentre a Torino si teneva il penultimo giorno della “Fiera del Libro”, a Livorno si giocava la penultima giornata di serie A, e andava di scena il romanzo granata, con le ultime righe del capitolo “salvezza 2008”. Gli uomini di De Biasi avevano tre punti di vantaggio sul Parma, che giocava con l’Inter. La sconfitta dei ducali concedeva al Toro di accontentarsi di un pareggio. Invece fu capitan Rosina a raccogliere una respinta corta di Amelia nel primo tempo, infilando l’1-0 che sarebbe rimasto tale fino al 90’. Toro salvo e Livorno in B. Festa granata, con una giornata di anticipo.Due anni fa invece fu salvezza per entrambi. Il Livorno di Stefano Fiore, che lasciò il granata a gennaio, venne all’Olimpico per non perdere, – anche qui – alla penultima gara. L’attenzione era ai risultati di Catania, Chievo e Reggina, che insidiavano il Toro. Il Catania era sotto di un gol, la Reggina era sotto di tre, anche il Chievo perdeva. La partita all’Olimpico si avviò così a vivere una fase di stallo: nel secondo tempo praticamente nessuna delle due squadre tentò più la conclusione. Si temette il peggio quando la Reggina pareggiò le tre reti di scarto, ma a fine gara i giocatori di entrambe le squadre stettero abbracciati sul campo ad aspettare la fine delle altre gare. La sconfitta arrivò per Catania e Chievo, Torino-Livorno 0-0 e Chievo in serie B, con granata e amaranto salvi.Livorno è insomma una squadra che rievoca piacevoli ricordi. Nelle due stagioni precedenti ha significato l’epilogo di un’annata sofferta che si è conclusa con un’altrettanto sofferta salvezza. La costante di quelle due partite, oltre che la penultima giornata, è il tecnico De Biasi. Oggi, proprio contro il Livorno, toccherà ancora al tecnico De Biasi trovare un’ipotetica “salvezza” psicologica per il Toro. Parlar di “salvezza psicologica” può essere azzardato, ma certo è che qualcosa dovrà cambiare, nell’atteggiamento. Chissà che il Livorno non aiuti a ritrovare il bandolo della matassa.
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di Paolo Morelli
Vuoi o non vuoi, i momenti importanti del Toro si incrociano sempre col Livorno. A parte oggi, dove il momento è importante dal punto di vista psicologico, poiché una...
Vuoi o non vuoi, i momenti importanti del Toro si incrociano sempre col Livorno. A parte oggi, dove il momento è importante dal punto di vista psicologico, poiché una vittoria farebbe morale, Livorno ha sempre voluto dire “salvezza”, nelle due stagioni passate. E il caso ha voluto che la gara con gli amaranto fosse arrivata sempre alla penultima giornata.L’anno scorso, il Toro si salvò proprio a scapito dei toscani, che comunque nutrivano ben poche speranze di poter restare in serie A, data l’ultima posizione. Mentre a Torino si teneva il penultimo giorno della “Fiera del Libro”, a Livorno si giocava la penultima giornata di serie A, e andava di scena il romanzo granata, con le ultime righe del capitolo “salvezza 2008”. Gli uomini di De Biasi avevano tre punti di vantaggio sul Parma, che giocava con l’Inter. La sconfitta dei ducali concedeva al Toro di accontentarsi di un pareggio. Invece fu capitan Rosina a raccogliere una respinta corta di Amelia nel primo tempo, infilando l’1-0 che sarebbe rimasto tale fino al 90’. Toro salvo e Livorno in B. Festa granata, con una giornata di anticipo.Due anni fa invece fu salvezza per entrambi. Il Livorno di Stefano Fiore, che lasciò il granata a gennaio, venne all’Olimpico per non perdere, – anche qui – alla penultima gara. L’attenzione era ai risultati di Catania, Chievo e Reggina, che insidiavano il Toro. Il Catania era sotto di un gol, la Reggina era sotto di tre, anche il Chievo perdeva. La partita all’Olimpico si avviò così a vivere una fase di stallo: nel secondo tempo praticamente nessuna delle due squadre tentò più la conclusione. Si temette il peggio quando la Reggina pareggiò le tre reti di scarto, ma a fine gara i giocatori di entrambe le squadre stettero abbracciati sul campo ad aspettare la fine delle altre gare. La sconfitta arrivò per Catania e Chievo, Torino-Livorno 0-0 e Chievo in serie B, con granata e amaranto salvi.Livorno è insomma una squadra che rievoca piacevoli ricordi. Nelle due stagioni precedenti ha significato l’epilogo di un’annata sofferta che si è conclusa con un’altrettanto sofferta salvezza. La costante di quelle due partite, oltre che la penultima giornata, è il tecnico De Biasi. Oggi, proprio contro il Livorno, toccherà ancora al tecnico De Biasi trovare un’ipotetica “salvezza” psicologica per il Toro. Parlar di “salvezza psicologica” può essere azzardato, ma certo è che qualcosa dovrà cambiare, nell’atteggiamento. Chissà che il Livorno non aiuti a ritrovare il bandolo della matassa.
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