"Fare la differenza e determinare: è questo l'ingrato compito che spetta ai giocatori di qualità superiore come Adem Ljajic, che dal punto di vista tecnico è senza dubbio il miglior giocatore a disposizione di Mihajlovic. Proprio per agevolare il suo pupillo, Sinisa - il tecnico che conosce e sa fa rendere Ljajic meglio di chiunque altro - la scorsa primavera scelse di cambiare la veste tattica del Torino, passando a quel 4-2-3-1 che tante critiche ha raccolto nell'ultimo periodo e il cui malfunzionamento ha indotto il tecnico a tornare al passato, rappresentato dal 4-3-3.
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Ljajic, fai il leader del Toro: il 4-2-3-1 fu pensato per lui, ora deve riadattarsi
Focus On / Il serbo ha dato ottimi segnali contro il Cagliari: dovrà fare la differenza anche nella posizione, per lui meno congeniale, di attaccante esterno
"NEL VIVO DEL GIOCO - Collocare Ljajic costantemente al centro del gioco, nella sua posizione naturale di trequartista centrale, e liberarlo dai compiti tattici, propri dell'attaccante esterno, a cui era inevitabilmente chiamato quando si cimentava in quel ruolo. Era questo l'obiettivo di Mihajlovic quando, per la gara in casa del Cagliari del 9 aprile scorso, impostò per la prima volta il 4-2-3-1. Ljajic è il giocatore più forte della rosa e va messo nelle condizioni ideali per mettere a frutto le sue qualità. Un concetto certamente non sbagliato, e almeno all'inizio la svolta tattica ebbe un buon successo, con quei successi contro Cagliari e Chievo e quel derby quasi vinto con la Juventus che convinsero Mihajlovic a perseguire quella strada anche in fase di impostazione della nuova stagione, quella che avrebbe dovuto vedere il Toro provare ad alzare l'asticella e puntare deciso all'Europa League.
"ANCORA NOVITA' - Peccato però che il 4-2-3-1 si sia dimostrato un rischio troppo grande per il Toro, che ha dimostrato di non reggere un sistema tattico con soli due centrocampisti e due esterni che non hanno doti fisiche (Falque) o mentali (Niang) da permettergli di ricoprire tanti metri di campo nelle due fasi di gioco. Ecco che dunque - guardacaso, nuovamente contro il Cagliari - Mihajlovic ha ordinato il ritorno al 4-3-3, modulo con cui aveva iniziato il suo lavoro al Torino. Ljajic, dunque, ha il compito di riadattarsi nella posizione di esterno sinistro, che lo aveva visto andare a tratti in difficoltà durante la scorsa stagione. Il match contro il Cagliari ha dimostrato che il serbo ha qualità tali da poter rendersi protagonista anche nella nuova-vecchia posizione, specie se accompagnato da un terzino come Ansaldi in grado di spingere con profitto e continuità, che possa aiutarlo - con duetti e movimenti - ad eludere la guardia degli avversari. L'azione che ha portato al gol di Iago Falque è lì a dimostrarlo: Ljajic può e deve rendersi leader di questa squadra anche nel ruolo di attaccante esterno.
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