"Il Torino ricomincerà oggi gli allenamenti in vista del prossimo incontro, casalingo con l'Udinese, dopo il pareggio stretto conquistato sabato pomeriggio sul campo della Sampdoria. Un punto che porta con sé rammarico ma anche e soprattutto nuove certezze, un'ulteriore iniezione di fiducia, altri fondamentali mattoncini posti sul muro che - neanche troppo - lentamente Walter Mazzarri ha cominciato a costruire dal suo approdo sulla panchina granata, poco più di un mese fa: otto punti in quattro partite, diversi sistemi di gioco adottati e parecchi gli accorgimenti tecnico-tattici che si sono potuti finora osservare. Tra le altre, una l'evidenza che ha però monopolizzato la scena ed attorno alla quale si è inevitabilmente soffermata l'attenzione: l'esclusione di Adem Ljajic. Il serbo, dal cambio in panchina, non ha ancora disputato nemmeno un minuto, trascorrendo gli ultimi quattro incontri seduto in panchina.
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Ljajic, questo Torino sta trovando equilibri importanti: situazione delicata
Il punto / Il serbo continua a restare in panchina, ma Mazzarri ha dato un'identità precisa ai granata: come sbrogliare il nodo?
"Se nelle prime due occasioni poteva esserci l'ipotesi di un precedente infortunio ancora da smaltire definitivamente, l'assenza contro Benevento e Sampdoria - da intendersi anche solo come mancato inserimento a partita in corso - non può che essere una chiara scelta tecnica. Non si può di certo parlare di un caso, ma la situazione legata al fantasista è complicata e più il tempo trascorre, più aumenta la curiosità. La panoramica generale appare limpida: Mazzarri è arrivato in corsa ed ha immediatamente schierato gli undici che più si rispecchiavano nella sua idea di calcio. Questo Torino, da quel momento, è apparso trasformato ed ora sta trovando equilibri importanti sul terreno di gioco, motivo per cui il tecnico ha deciso di confermare costantemente il blocco. L'unica eccezione a Marassi, dove - con una corretta lettura tattica - l'allenatore granata ha optato per un centrocampo più fisico.
"La domanda attorno alla quale ruotano tutte queste congetture è, fondamentalmente, una soltanto: come può essere inserito Ljajic in questo Toro? Chiaro è che più la squadra consolida i succitati equilibri, fornendo risposte positive con i fatti come è accaduto finora, più per il serbo la strada verso il campo si fa in salita. Dall'altra parte, appare però evidente come il giocatore non possa restare relegato in panchina da qui al termine del campionato: non soltanto perchè si tratterebbe di una dilapidazione in termini di talento - "se un giocatore mi dimostra di essere forte, un posto glielo trovo" erano state le parole di Mazzarri - ma anche in termini economico per il club granata. In più, il giocatore è in qualche modo chiamato a scendere in campo con una certa costanza per poter strappare un pass con la propria Nazionale al Mondiale 2018. Come inserire Ljajic in questo Torino? La situazione è delicata, e l'onere è tutto nelle mani del tecnico granata.
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