La situazione del Torino appare difficile, molto difficile, nei cuori di tutti c’è la speranza che sia solo un malinteso, ma non sembra sia così. Scorrendo i quotidiani domenicali non si legge nulla di buono, ci sono due alternative: essere rispediti in serie B oppure nel peggiore delle ipotesi giungere al fallimento, almeno secondo Repubblica. Sfruttando il Lodo Petrucci anche in caso di bancarotta il Torino potrebbe essere iscritto alla B, ma come nuova società, come successe alla Fiorentina, che all’epoca retrocesse ancora in C2. La situazione ahimè pare molto simile a quella sofferta dagli amici viola, dove intervenne il sindaco Domenici a prendere l’iniziativa più audace, il fallimento, avendo già trovato prima un nome importante come Della Valle pronto a prendersi il fardello. La situazione fiorentina è un po’ diversa da quella granata, perché a Firenze la Viola fa parte del patrimonio cittadino e non deve tener conto delle esigenze di una seconda squadra imponente come la Juventus. Le foto apparse sui giornali evidenziano un Romero in reale difficoltà, mentre Cimminelli ha l’aria sorridente di uno che sa il fatto suo e che pensa sia tutto un equivoco. Eppure la difficile situazione debitoria del Toro era a conoscenza di molti, anche se è sempre risultato difficile quantificarne il valore. Se Cimminelli non potesse mantenere fede all’impegno preso per la ricostruzione del Comunale sarà proprio il sindaco a farsi carico della questione in quanto dovrebbe subentrare proprio il Comune per terminare i lavori e fare in modo che tutto sia pronto per l’inaugurazione delle Olimpiadi. Chiamparino a questo punto dovrebbe anche cercare un futuro per la società granata, proprio come fece il suo amico e collega fiorentino, senza pensare di fare bella figura per Torino 2006 o per essere impeccabili durante la fase del centenario, ma per un atto di responsabilità e dignità verso un nome che ha fatto non solo la storia del capoluogo sabaudo, ma dell’intero paese. La grande passione che circonda il Toro e che è esplosa per la recente promozione, è un grande indizio per non far morire un patrimonio nazionale finora sfruttato solo per interessi di parte, ma poi lasciato alla deriva per quanto riguarda un impegno serio e a lungo termine per ridare vita ad un grande club. Si torna a riparlare di un interessamento di Zunino, immobiliarista, così come Repubblica cita un certo Guido Marcone, torinese, ma romano d’adozione, che è regista e piccolo produttore di cinema. Nessuno ne sa di più, potrebbe anche essere il prestanome di qualcuno più importante che al momento non vuole esporsi. Si faccia presto però, il tempo stringe.
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Lodo Petrucci per il Toro
La situazione del Torino appare difficile, molto difficile, nei cuori di tutti c’è la speranza che sia solo un malinteso, ma non sembra sia così. Scorrendo i quotidiani domenicali non si legge nulla di buono, ci sono due...
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