"Le idee diverse sono tutte legittime, in Italia ci sono 40 milioni di allenatori, la palla è rotonda. E il campionato ovviamente è lungo. Forse la ridda di opinioni contrastanti che abbiamo quotidianamente l’opportunità di leggere è inevitabile si scateni; certo, nonostante le considerazioni d’apertura (luoghi comuni assortiti, più che altro per sorridere), è curioso notare come, tra chi segue le vicende del Toro, ci siano oggi persone convinte che la squadra abbia fatto il massimo e stia ottenendo ottimi risultati, e persone che invece vedono un andamento disastroso e cambierebbero tutto, subito. La verità, per chiuderla con i luoghi comuni, starà nel mezzo.
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L’ora di sovvertire i pronostici
Le idee diverse sono tutte legittime, in Italia ci sono 40 milioni di allenatori, la palla è rotonda. E il campionato ovviamente è lungo. Forse la ridda di opinioni contrastanti che abbiamo quotidianamente...
"Per questo, i risultati ottenuti finora dal Torino dovrebbero essere valutati né come pessimi, né come ottimi, ma come accettabili. Nulla vieta ai granata, però, di sovvertire un pronostico ed ottenere un risultato che va al di là di quello che dicono la logica e la classifica: succede continuamente, quasi ogni domenica, è tempo che succeda anche al gruppo di De Biasi. E’ pacifico che nessuno potrebbe stracciarsi le vesti in caso di sconfitta al Friuli: le forze in campo dicono che il risultato più attendibile sia proprio la vittoria dei bianconeri. Ma è ora di sovvertire il pronostico. Una vittoria non frutterebbe tre punti, ma molti di più: tutti quelli che i granata diventerebbero improvvisamente capaci di fare se si sentiranno in grado di battere una squadra più forte. Una consapevolezza che manca da tempo, e che è in grado di far volare un gruppo, rendendolo conscio della propria forza, anzi in certi casi convincendolo di saper fare più di quanto le reali possibilità non concederebbero.
"L’Udinese avrà oggi uno schieramento speculare a quello granata: un 4-4-2 mascherato da 4-3-3, con un mediano (Isla da una parte, Säumel dall’altra) ad allargarsi sulla mancina, ed un’ala (rispettivamente Sanchez ed Abate) a fare da collante tra centrocampo ed attacco. La coppia d’attacco friulana fa paura, ma Amoruso e Bianchi devono sapere di non aver loro nulla da invidiare, devono esserne consci, e di conseguenza arriveranno le giocate capaci di tramutare in realtà tale convincimento. Mister De Biasi è un allenatore particolarmente bravo nel trattare l’aspetto psicologico dei propri uomini, e questa squadra non può essere vittima delle paure che l’hanno attanagliata lo scorso anno. A fugare questi timori, una statistica: il Toro di quest’oggi sarà una squadra giovanissima, probabilmente con un’età media inferiore ai 26 anni. E allora, all’arrembaggio.
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