“Quando nel 2005 fallimmo ricordo che c'era tanta gente mi diceva: ‘presidente cerchiamo di tornare in A, cerchiamo di rimanere nella parte sinistra della classifica, di avere tutti giocatori di proprietà, cerchiamo di avere un settore giovanile che vinca’. Oggi abbiamo rispettato tutte queste cose, è un processo di crescita a cui dobbiamo dar seguito con calma e programmazione. Alcune di quelle squadre che negli anni passati hanno vinto scudetti, oggi hanno tanti prestiti e una situazione economica non facile, non credo che i tifosi vogliano arrivare a questo". Le parole rilasciate da Urbano Cairo ieri al Festival dello Sport durante l’evento dedicato al Grande Torino e alla sua memoria danno lo spunto per riflettere sui passi avanti fatti dal Torino sotto la gestione dell’editore alessandrino. Il patron del Torino ha dichiarato di essere soddisfatto dei risultati ottenuti in 14 anni di presidenza: ora il club è stabilmente nella parte sinistra di classifica da qualche anno, ha solo giocatori di proprietà (o quasi: considerando tale anche Verdi, per cui c’è obbligo di riscatto nel 2020, resta Laxalt per cui c’è un semplice diritto di riscatto) e un settore giovanile che è tornato negli ultimi anni a vincere e a produrre giocatori (Millico è l’ultimo esempio).
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L’orgoglio di Cairo: “Si apprezzino i progressi del Torino”. Ma ora vietato accontentarsi
l tema / Il Presidente del Torino ieri è intervenuto ieri al Festival dello Sport nella giornata dedicata al Grande Torino
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CONFERME - Cairo sostiene dunque che i tifosi dovrebbero apprezzare i risultati che la sua squadra ha ottenuto in questi ultimi anni, soprattutto considerando che si partiva dal fallimento del 2005. Sono cose oggettive quelle espresse dal patron del Torino: innegabile che la dimensione che oggi ha il Torino era qualcosa di solo desiderabile sino a pochi anni fa. E' anche vero che il Torino ora non si deve accontentare. I granata hanno fatto e stanno facendo passi importanti, ma come in tutti i campi della vita l’imperativo è quello di migliorarsi ulteriormente, raggiungendo una stabile dimensione europea. Anche perché il parco giocatori è cresciuto. In difesa Mazzarri può contare su diversi giocatori, tutti con ottime caratteristiche e potenzialità: Izzo, Nkoulou, Djidji, Lyanco, Bonifazi e Bremer. Stesso discorso per il reparto offensivo composto da Belotti, Zaza, Iago Falque e il neo acquisto Verdi. Un grande passo avanti è stato appunto quello di aver confermato in quest'ultima sessione di mercato estivo tutti i giocatori più importanti, come ad esempio Belotti, Izzo e il recalcitrante Nkoulou. Dunque, riconoscere i progressi fatti non può e non deve far passare in secondo piano l’aspettativa, che tutto il mondo granata lecitamente coltiva, di un ulteriore miglioramento.
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