dal nostro inviato a Santa Cristina (BZ)
IL TEMA
“Mangialo”, “Palleggia” e… Le parole più dette da Juric a Santa Cristina
Un vocabolario che serve anche a comprendere al meglio la squadra che il croato vuole vedere in campo
Si chiude il ritiro del Torino a Santa Cristina, un periodo di 17 giorni in cui il tecnico croato tra lavoro fisico, analisi al video, colloqui individuali e collettivi, sedute tecnico-tattiche ad alta intensità, ha gettato le basi della stagione. Un periodo che è servito a Juric per conoscere il Torino e al Torino per conoscere Juric. Il tecnico è stato il vero protagonista del ritiro, il personaggio attorno al quale si è concentrata la curiosità degli addetti ai lavori, anche per l’esiguità dei volti nuovi tra i giocatori. In ogni allenamento si è sgolato per cercare di inculcare nelle teste dei giocatori i suoi messaggi. Concetti che proviamo a riassumere individuando le cinque parole più dette da Juric durante le sedute di lavoro in Alto Adige.
“MANGIALO”: è il classico incitamento del tecnico per i difensori nelle esercitazioni uno contro uno: grinta e concentrazione per non farsi superare quando si viene puntati e arpionare il pallone appena possibile. In generale, il vocabolo rimanda al concetto della “fame”, pre-requisito fondamentale per arrivare a buoni risultati. Non è un caso che questo sia stato sottolineato in conferenza stampa anche da Ansaldi, uno dei giocatori più esperti del gruppo.
“PALLEGGIA”: mai buttare la palla: la verticalità è una caratteristica del gioco di Juric, ma quando gli spazi sono chiusi l’invito è sempre quello di far girare la palla velocemente per congelare il possesso e provare una nuova offensiva appena si offre la possibilità.
“SCEGLI”: Dal punto di vista tattico, Juric ha allestito un impianto di gioco che offre ai giocatori movimenti codificati ma allo stesso tempo la possibilità di scegliere tra più soluzioni nel momento in cui si manovra la palla, specie nella trequarti avversaria. Il primo a individuare che tipo di azione dovrà essere effettuata è Rolando Mandragora. In base alla sua decisione i compagni si muovono di conseguenza, ma tutti devono avere sempre due-tre linee di passaggio a disposizione tra cui, appunto, scegliere.
“LUCIDO”: mai perdere la testa in ogni situazione di gioco. La componente mentale è importantissima sempre, anche quando le energie fisiche scarseggiano deve essere la testa a guidare le giocate. E proprio da questo punto di vista Juric chiede spesso ai giocatori che entrano in possesso palla di ricordarsi i compiti che gli vengono affidati, senza farsi prendere dalla frenesia.
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