"Prendi un Derby della Mole tutto bianconero, aggiungici un pizzico d'orgoglio, un po' di sano tremendismo e un trequartista col 28 sulle spalle e la voglia di spaccare il mondo: la rimonta è servita. Riccardo Maspero rimarrà sempre nei cuori dei tifosi granata per quel derby, in cui segnò il goal del 3-3 e scavò la buca più iconica della storia del Toro. Ma Riccardo è più di questo e ha indossato la maglia del Toro per 70 volte dal 2000 al 2003, mettendo a segno anche 11 goal e 1 assist.
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Maspero: “Carattere, orgoglio e coraggio: Toro, così si costruisce una rimonta”
Esclusiva TN / "Bisogna fare come in quel famoso derby: il primo tempo l'hanno giocato loro? Adesso giochiamoci noi il secondo"
Scrivi Maspero, leggi "rimonta nel derby del 3-3". Quante speranze ha il Toro di compiere un'altra rimonta storica sui Wolves?
""Quante è difficile dirlo. È una partita che dura 180 minuti, un tempo è stato disputato ed è in vantaggio il Wolverhampton, adesso c'è da giocare il secondo tempo e bisogna fare come in quel famoso derby: il primo tempo l'hanno giocato loro? Adesso giochiamoci noi il secondo."
Come bisogna affrontare la partita?
""Senza pensare a niente, bisogna andare in campo e tirare fuori carattere e orgoglio, bisogna avere un atteggiamento importante e propositivo per andare a fare goal."
Cosa è mancato ai granata nella gara d'andata e cosa serve per provare a rimontare?
""Un po' più di coraggio. Si è elogiato questo Wolverhampton che è forte, ma va affrontato senza pregiudizi, a viso aperto. Andiamo in campo senza paura, perché quando si va in campo e si ha paura si perde. Invece si deve andare in campo con la testa libera, con la consapevolezza dei propri mezzi sapendo che devi fare goal perché devi vincere la partita."
Numerose assenze, qualche acciacco ma anche giocatori di qualità: chi sarà l'uomo chiave del Toro?
""La squadra. Potrei dirti Belotti e Zaza perché devono fare goal, ma nello stesso tempo i difensori non devono prenderne. Deve essere un gioco di squadra che porta ad avere grande cattiveria agonistica. Tutti devono ragionare allo stesso modo e avere in testa la rimonta, come abbiamo fatto noi dopo quel primo tempo in cui eravamo sotto 3-0. Sapevamo che eravamo in una condizione difficile, però abbiamo tirato fuori l'orgoglio e il carattere per dimostrare quello che eravamo e alla fine ci siamo riusciti. Loro devono farlo adesso perché poi partite non ce ne sono più, se si vuole stare in Europa è questa l'ultima occasione."
Da allenatore ad allenatore, ti piace Mazzarri e come ha impostato il Toro?
""Personalmente il 3-5-2 non mi fa impazzire come sistema di gioco, se Mazzarri applica questo tipo di sistema è perché con gli uomini che ha a disposizione ha creato una squadra giusta per ottenere il meglio dai propri giocatori. Per cui bisogna lasciarlo lavorare e dargli la possibilità di dimostrare sul campo, come sta già facendo e come ha già fatto, che è un allenatore valido e che riesce a dare al Torino lo spirito giusto per affrontare tante battaglie."
Potessi scegliere un giocatore del Toro da portare nella tua squadra, chi vorresti?
""Io prenderei il Gallo perché il Gallo fa goal. Ma anche Zaza è un altro grande bomber: in tempi non sospetti avevo detto che era l'attaccante giusto. Aveva solo bisogno di trovare in se stesso le motivazioni giuste e un po' di fortuna. Zaza ha dimostrato, ha fatto vedere di essere un buon giocatore, di conseguenza non poteva essersi perso."
In campionato, invece, dove può arrivare il Torino?
""Può arrivare a giocarsi ancora le posizioni per l'Europa. Dopo Juve, Inter e Napoli la bagarre è aperta: bisogna vedere come si collocheranno le altre ma il Torino è in quel gruppo. Chi sarà più attento, chi sarà più concentrato, chi durante l'anno riuscirà a superare i momenti difficili, riuscirà a far punti e a raggiungere le posizioni importanti."
Capitolo Maspero: come procede l'esperienza sulla panchina della Giana Erminio? Quali sono le prospettive per questa stagione?
""Noi siamo una squadra giovanissima, abbiamo la fortuna di avere un grande presidente che ci dà la possibilità di lavorare con grande serenità. E in tutto questo dobbiamo far crescere i nostri giovani nel miglior modo possibile. Sappiamo che i giovani sbagliano, ma fa parte del gioco. I giovani possono sbagliare ma ti danno tanta forza, tanta dinamicità e tanta esuberanza. Quindi dobbiamo lavorare su questo e migliorare partita dopo partita."
"Sogni di sederti sulla panchina del Toro, un giorno?
""Sicuramente, quando inizi a fare l'allenatore speri di allenare sempre più in alto. Il Toro è una realtà importante, si è collocato al vertice della Serie A per cui il sogno c'è. Poi avendo vestito la maglia da calciatore, tornare da allenatore penso sia un sogno che ogni allenatore debba avere. È uno stimolo per lavorare sempre con grande professionalità."
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