Dieci, cento, mille... volti. Ormai non ci sono dubbi: quello che sta plasmando Mazzarri è un Torino eclettico e camaleontico, in grado di adattarsi a diverse situazioni ed avversari. Sono almeno 5 gli schieramenti tattici sperimentati dal tecnico granata in questo avvio di campionato. Ma, al di là dei tanti moduli utilizzati, c'è un elemento ancor più importante che sta alla base di questa filosofia: i giocatori o, in altre parole, i tanti giocatori duttili presenti in rosa.
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Mazzarri e il Toro dai mille volti: il segreto sono i tanti giocatori duttili
Approfondimento / Da Ansaldi e Berenguer, a Izzo, Lukic e non solo: la rivoluzione camaleontica di Mazzarri passa dalla duttilità dei suoi giocatori
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CHI C'ERA GIÀ - L'emblema di questa categoria di giocatori è senza dubbio rappresentato da Ansaldi, già presente in rosa - così come Lukic e Berenguer - sin dall'arrivo di Mazzarri sulla panchina del Torino. Un giocatore tecnico, abile con entrambi i piedi ed in grado di ricoprire indistintamente almeno cinque ruoli tra difesa e centrocampo. Discorso differente invece quello che riguarda Lukic e Berenguer: su di loro il tecnico granata ha dovuto fare un intenso lavoro tattico, trasformandoli da giocatori "monoruolo" a jolly del centrocampo. Così Berenguer è diventato utile non solo come esterno del 4-3-3 (ruolo nel quale veniva inizialmente usato da Mihajlovic), ma anche come seconda punta, esterno a tutta fascia e persino mezz'ala nel 3-5-2. Lo stesso vale anche per Lukic, arrivato al cospetto di Mazzarri da mediano del centrocampo e trasformato in due anni in trequartista e rifinitore.
CHI È ARRIVATO - Non è dunque un caso che il tecnico granata abbia chiesto questo tipo di giocatori anche sul mercato. Da Izzo (arrivato da terzo di difesa "puro" e oggi utilizzato come terzino destro anche da Mancini) ad Aina e Meité, graditi molto da Mazzarri perché in grado di giocare con disinvoltura con entrambi i piedi e in più posizioni del centrocampo, la lista è lunga. L'ultimo in ordine cronologico è, guarda caso, Verdi. L'ex Napoli rappresenta l'identikit del giocatore perfetto per questa strategia camaleontica che sta attuando Mazzarri: ambidestro, specialista dei calci da fermo e capace di giocare in tutte le posizioni dell'attacco. Dalla fascia alla trequarti, arrivando al ruolo di falso nueve già ricoperto a Napoli. Insomma, la vera svolta tattica di Mazzarri parte da loro: i tanti giocatori eclettici su cui può fare affidamento il Torino. Un'arma in più per Mazzarri, che in questi suoi anni in granata ha già fatto intendere di voler costruire un Torino sempre più camaleontico e meno prevedibile da parte dell'avversario.
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