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Mazzarri e la solidarietà a Tudor: “Noi allenatori dovremmo essere capiti”

Focus on / Nessun precedente tra i due tuttavia il tecnico croato ha già conosciuto il Toro da vicino

Redazione Toro News

Domenica alle 15 allo stadio Dacia Arena di Udine si affronteranno l'Udinese di Igor Tudor e il Torino di Walter Mazzarri. I due allenatori non si sono ancora sfidati in prima persona dal momento che nella stagione precedente il croato è subentrato a Nicola quando i friulani avevano ormai già incontrato i granata, e tecnicamente non lo faranno nemmeno domenica vista la squalifica che Tudor dovrà scontare. In merito a ciò Mazzarri ha affermato oggi nella conferenza pre partita: "Sarebbe giusto che ci fosse anche lui. Dispiace sempre quando un allenatore viene squalificato. Vorrei aprire una parentesi: a volte noi allenatori vorremmo essere capiti di più. Sappiamo che c'è un'area tecnica, ma a volte uno è preso dalla partita e sconfina. Vorrei che su questo aspetto ci fosse un po' di comprensione, il quarto uomo è lì apposta, l'arbitro non dovrebbe essere distratto da queste cose. Tudor non lo conosco personalmente ma mi pare persona squisita ed equilibrata. Mi spiace non ci sia". Il paradosso è che l'assenza del tecnico croato è in qualche modo dettata dalla decisione presa dalla Corte Federale d'Appello sul caso Mazzarri dopo il ricorso della FIGC contro l'annullamento della squalifica per il rosso a Parma. Il terzo e ultimo grado della giustizia sportiva ha infatti definitivamente stabilito che va seguita la disposizione FIFA per la quale il rosso per un allenatore causa automaticamente la squalifica, sconfessando la decisione di secondo grado che aveva invece cancellato la squalifica del tecnico, ma senza poterla riformare per mancanza di potere.

ANALOGIE - Saranno dunque le due squadre a dar voce alle filosofie calcistiche dei rispettivi allenatori in una gara che si preannuncia interessante soprattutto dal punto di vista tattico. Mazzarri e Tudor non sono poi così distanti per quanto riguarda il modo di interpretare il calcio. La loro è un'analisi che in primo luogo si assicura di avere un equilibrio di squadra solido, secondo il principio per cui la fase difensiva è il miglior punto di partenza in ogni gara. Non è un caso che l'Udinese, nonostante da un lato si presenti con il peggior attacco in Europa - solo tre reti segnate in sette partite - dall'altro lato vanti la terza miglior difesa in Serie A a pari merito con Juventus e Lazio: appena 6 i goal concessi agli avversari finora. A sfidare Tudor ci sarà Mazzarri, già largamente noto nel panorama calcistico italiano per la meticolosa attenzione a una difesa capace. Non per questo i due allenatori devono però essere etichettati "difensivisti". La loro è infatti più definibile come una ricercata cura di elementi quali solidità ed equilibrio delle rispettive squadre, caratteristiche considerate imprescindibili per portare a casa il risultato.

"PRECEDENTI - Come già ribadito, i due allenatori non si sono mai incontrati in panchina finora. Ma Tudor ha già conosciuto i granata quando indossava una maglia bianconera che ancora non era quella dell'Udinese. In particolare nello storico derby datato 14 ottobre 2001, Igor Tudor guadagnò un posto nel tabellino dei marcatori per aver siglato la rete personale insieme alla doppietta di Del Piero, in una stracittadina nota per la rimonta granata firmata da Lucarelli, Ferrante e Maspero. La stracittadina si concluse infatti con un pareggio per 3 reti a 3 tra Torino e Juventus, risultato che ancora oggi viene ricordato come una vera e propria impresa dei granata.

Sara Russo