In campo due ottimi centrocampisti, in panchina dei veri e propri esperti di tattica e analisi del gioco avversario. E' così che ancora una volta Mazzarri e Gasperini si ritroveranno a sfidarsi da allenatori, di nuovo nelle panchine rispettivamente di Toro e Atalanta. Dieci le partite disputate in tutto nelle vesti di allenatori rivali, anche se ad aver avuto la meglio finora è stato il tecnico di Grugliasco con un bilancio di 4 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte, l'ultima delle quali rimediata proprio nell'ultimo match contro i granata.
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Atalanta-Torino, Mazzarri e Gasperini: la difesa a tre come “credo” calcistico
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DIFESA - Nel credo di Mazzarri e di Gasperini la difesa a tre è una costante indiscussa, il marchio di riconoscimento intorno al quale hanno costruito i propri successi facendosi conoscere dal grande pubblico. L'importanza che viene attribuita al reparto difensivo è però sensibilmente diversa. Per il tecnico toscano vale infatti il supremo comandamento "prima di tutto, non prenderle". Un principio che nella scorsa stagione ha reso la retroguardia granata la quarta miglior difesa della Serie A, un contributo di certo essenziale ai fini della qualificazione ai playoff di Europa League. Gasperini, dal canto suo, riconosce il valore di una difesa efficace, tuttavia sa anche quanto sia importante godere di un reparto offensivo tecnicamente preparato e fisicamente aggressivo, motivo per cui la coppia Ilicic-Zapata non può mai essere persa di vista. Per fronteggiare un simile attacco servirà pertanto una difesa d'eccezione.
STRATEGIE - A vederli nè Mazzrri nè Gasperini danno l'impressione di essere i classici allenatori perennemente senza voce e con la bava alla bocca per il costante ringhiare. Certo, se c'è da contestare sono in prima linea - come dimostra spesso il tecnico granata - ma il loro ruolo sta più nello studiare attentamente la partita come pochi altri allenatori sanno fare. "Leader silenziosi", così vengono definiti dai propri giocatori. Mazzarri è infatti usuale cucire il proprio gioco su misura dell'avversario e ripartire, un vero e proprio marchio di fabbrica che contraddistingue le capacità di analisi del mister granata. Gasperini, dall'altro lato, propone invece una formula di gioco brillante e propositivo, tra le più efficaci e riconoscibili della Serie A, uno schema semplice che tuttavia è valso un meritato posto in Champions. Quella nerazzurra è infatti una squadra abituata a correre e a recuperare con una bassa percentuale di fallimento le palle perse dagli avversari, con i centrali Palomino, Toloi e Masiello in grado di percepire in brevissimo tempo in quali spazi affondare e come smistare al meglio il pallone. Mazzarri sarà dunque chiamato ancora una volta a studiare la strategia migliore da portare in campo tenendo conto di tutti i fattori decisivi che influenzeranno l'esito della gara, a partire dalla formazione titolare.
Sara Russo
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