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Mazzarri torna a Torino: prima volta da avversario per il tecnico dei 63 punti

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La prima partita di Mazzarri all'Olimpico-Grande Torino contro la sua ex squadra: 89 panchine granata tra alti e bassi

Andrea Calderoni

Seconda sfida del cuore in pochi giorni per Walter Mazzarri. Ieri sera, lunedì 21 febbraio, il suo Cagliari ha ospitato e fermato sull'1 a 1 la sua ex squadra, il Napoli. All'ora di pranzo di domenica l'allenatore toscano sfiderà un'altra sua ex squadra, il Torino. Per la prima volta da quando ha salutato il mondo granata Mazzarri tornerà da avversario all'Olimpico-Grande Torino. Innanzitutto sarà interessante constatare come verrà accolto dal popolo granata, oggi guidato dal croato Ivan Juric. Il percorso sotto la Mole di Mazzarri è stato contraddistinto da una lunga ascesa lunga una stagione e mezza e poi da un clamoroso tonfo negli ultimi mesi. L'apice raggiunto con i play-off di Europa League contro il Wolverhampton ha rappresentato anche l'inizio della fine dell'esperienza del toscano sulla panchina granata. Da quel momento, infatti, si è verificato un tracollo impronosticabile, culminato tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio del 2020. Appena prima dello stop per la prima ondata della pandemia il Torino si sbriciolò definitivamente, perdendo 0 a 7 contro l'Atalanta e poi 4 a 0 al "Via del mare" di Lecce.

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CAVALCATA - Le panchine granata di Mazzarri in tutte le competizioni sono state 89. La media punti è stata pari a 1,55. Ha esordito con un 3 a 0 al Bologna il 6 gennaio 2018, portanto il Torino al decimo posto del campionato di Serie A 2017/2018. La stagione successiva fu straordinaria, soprattutto da gennaio in avanti. I granata realizzarono un grandissimo record di punti (63) nel girone di ritorno, classificandosi al settimo posto e garantendosi un piazzamento in Europa dopo i problemi del Milan. 36 punti in 19 giornate in quel magico ritorno, caratterizzato da parecchie soddisfazioni sotto tutti i punti di vista. Una cavalcata che illuse tutto il mondo granata. Ma l'illusione svanì nel già menzionato play-off contro il Wolverhampton e poi nei mesi della successiva stagione. Qualcosa dopo la qualificazione all'Europa League si ruppe, innanzitutto all'interno dello spogliatoio. Il Torino salutò in estate Gianluca Petrachi e il presidente Urbano Cairo si affidò a Massimo Bava come direttore sportivo della Prima Squadra. La nave Torino da lì a pochi mesi si ritrovò a navigare in cattive acque e fu smarrita completamente la meta.

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TEMPESTA - Anche Mazzarri fu travolto dalla tempesta e il suo rapporto con il tifo granata si andò a macchiare inevitabilmente. Ai risultati negativi si aggiunse una conferenza stampa in cui elogiò per fame e cattiveria agonistica il capitano della Juventus Chiellini, da lui allenato ai tempi del Livorno. Già il 30 novembre 2019 dopo la vittoria a Genova contro il Grifone e una strana contestazione al ritorno a Torino da parte del tifo più caldo, Mazzarri avrebbe voluto lasciare la città sabauda. Le sue dimissioni non andarono a buon fine e la sua esperienza proseguì fino all'inizio di febbraio, ma a quel punto la valanga si era staccata e non si poteva più fermare. Il finale di Mazzarri al Torino, dunque, non ha reso onore al tecnico toscano per quanto dato in quasi 90 panchine. C'è chi lo ricorda più per l'amaro epilogo, chi per l'esaltante cavalcata di pochi mesi prima: la verità è che sono entrambe due parti rilevanti di un'avventura, quella di Mazzarri al Torino, che in ogni caso ha lasciato un segno.

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