di Alessandro Salvatico
toro
Meglio soli o mal accompagnati?
di Alessandro Salvatico
Meglio il silenzio o le parole rivolte contro di te? Walter Novellino, se dovesse rispondere, non avrebbe dubbi: sceglierebbe la prima. Come fa tutti i giorni, mantenendo...
Meglio il silenzio o le parole rivolte contro di te? Walter Novellino, se dovesse rispondere, non avrebbe dubbi: sceglierebbe la prima. Come fa tutti i giorni, mantenendo sbarrate le porte della Sisport, dove il suo Toro si allena lontano dallo sguardo di chiunque che non sia lui stesso. Meglio solo che mal accompagnato, penserà il mister. Ma con il pubblico a seguire i propri giocatori, sarebbe davvero "mal accompagnato", il Toro?Forse lo sarà quest'oggi. E' attesa una contestazione, da parte del pubblico. Ed i giocatori granata passeranno direttamente dal silenzio alle parole contro, dalla quiete al fragore. Senza aver saggiato l'umore del proprio pubblico in settimana, anzi acuendo una frattura che forse sarebbe meno netta, oggi allo stadio, se il contatto fosse quotidiano. Ma le scelte sono state prese, e nel pomeriggio, all'Olimpico, il Torino giocherà davanti ai suoi spettatori e sarà sotto esame. Triste, se si vuole, condivisibile o meno; ma è così che sarà.L'esame si presenta piuttosto difficile. La Roma che arriva a Torino è una squadra costruita per arrivare almeno in Champions. La classifica al momento dice altro, a causa di un disastroso avvio di campionato, ma i giallorossi la stanno risalendo a grandi passi, giocando e vincendo come dovevano fare. E come sanno fare. La Bestia fa paura. Dietro di lui, Julio Baptista, giostreranno elementi quali Pizarro, Menez, Aquilani, Taddei. A Spalletti mancano diversi attaccanti, ma il suo gioco è fatto proprio per rendere efficace un gioco offensivo che si può fare praticamente senza punte; un tipo di gioco che i difensori granata potrebbero patire particolarmente.Tra questi, ci sarà Paolo Dellafiore, che probabilmente Novellino schiererà terzino destro. In mezzo, peserà l'assenza di Dzemaili, che in casa è trascinatore di questo gruppo; con Barone e Saumel a centrocampo, mancherà un po' di fosforo. Questo non deve essere sufficiente a vedere di nuovo l'oscenità calcistica vista a Genova, quando dopo un quarto d'ora di gara i difensori hanno iniziato a lanciare lungo verso un Bianchi spaesato, palesando la più assoluta mancanza di schemi. Non può succedere una cosa simile, non di nuovo, non in casa.E poi, non deve crollare il fortino. L'Olimpico dove il Toro ha costruito le sue poche, piccole certezze stagionali. Fuori casa, i granata non esistono, e per salvarsi dovranno invertire la rotta; ma quei punticini accumulati in casa non possono perdersi per nessuna ragione. Fare risultato domani sarà importante per la classifica; ma, più che per i punti (o il punto) che si potranno conquistare, sarà importante per non perdere sicurezza, la sicurezza rappresentata dalle mura amiche. Ed è non importante, ma fondamentale, non perderla alla vigilia di un doppio impegno (Lecce e Reggina) che, per quanto con mesi di anticipo, potrebbe dire la parola decisiva sulla salvezza o la retrocessione del Torino.
"Cairo sta lavorando": è questo il messaggio che filtra, forte ed accorato, dall'entourage presidenziale. I tifosi sono liberi di far sentire la propria voce, e per molti versi sono anche legittimati a farlo; ma è bene sapere che il messaggio è chiaro. Il "prima faccio, poi vi dico", motto del pres di qualche tempo fa, pare essere arrivato alla sua attuazione, con il silenzio del numero uno che potrebbe far presupporre un disimpegno. La realtà è l'opposto, ed è concentrata sul bene del Toro. Per le parole ci sarà tempo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Alessandro Salvatico
Meglio il silenzio o le parole rivolte contro di te? Walter Novellino, se dovesse rispondere, non avrebbe dubbi: sceglierebbe la prima. Come fa tutti i giorni, mantenendo...
Meglio il silenzio o le parole rivolte contro di te? Walter Novellino, se dovesse rispondere, non avrebbe dubbi: sceglierebbe la prima. Come fa tutti i giorni, mantenendo sbarrate le porte della Sisport, dove il suo Toro si allena lontano dallo sguardo di chiunque che non sia lui stesso. Meglio solo che mal accompagnato, penserà il mister. Ma con il pubblico a seguire i propri giocatori, sarebbe davvero "mal accompagnato", il Toro?Forse lo sarà quest'oggi. E' attesa una contestazione, da parte del pubblico. Ed i giocatori granata passeranno direttamente dal silenzio alle parole contro, dalla quiete al fragore. Senza aver saggiato l'umore del proprio pubblico in settimana, anzi acuendo una frattura che forse sarebbe meno netta, oggi allo stadio, se il contatto fosse quotidiano. Ma le scelte sono state prese, e nel pomeriggio, all'Olimpico, il Torino giocherà davanti ai suoi spettatori e sarà sotto esame. Triste, se si vuole, condivisibile o meno; ma è così che sarà.L'esame si presenta piuttosto difficile. La Roma che arriva a Torino è una squadra costruita per arrivare almeno in Champions. La classifica al momento dice altro, a causa di un disastroso avvio di campionato, ma i giallorossi la stanno risalendo a grandi passi, giocando e vincendo come dovevano fare. E come sanno fare. La Bestia fa paura. Dietro di lui, Julio Baptista, giostreranno elementi quali Pizarro, Menez, Aquilani, Taddei. A Spalletti mancano diversi attaccanti, ma il suo gioco è fatto proprio per rendere efficace un gioco offensivo che si può fare praticamente senza punte; un tipo di gioco che i difensori granata potrebbero patire particolarmente.Tra questi, ci sarà Paolo Dellafiore, che probabilmente Novellino schiererà terzino destro. In mezzo, peserà l'assenza di Dzemaili, che in casa è trascinatore di questo gruppo; con Barone e Saumel a centrocampo, mancherà un po' di fosforo. Questo non deve essere sufficiente a vedere di nuovo l'oscenità calcistica vista a Genova, quando dopo un quarto d'ora di gara i difensori hanno iniziato a lanciare lungo verso un Bianchi spaesato, palesando la più assoluta mancanza di schemi. Non può succedere una cosa simile, non di nuovo, non in casa.E poi, non deve crollare il fortino. L'Olimpico dove il Toro ha costruito le sue poche, piccole certezze stagionali. Fuori casa, i granata non esistono, e per salvarsi dovranno invertire la rotta; ma quei punticini accumulati in casa non possono perdersi per nessuna ragione. Fare risultato domani sarà importante per la classifica; ma, più che per i punti (o il punto) che si potranno conquistare, sarà importante per non perdere sicurezza, la sicurezza rappresentata dalle mura amiche. Ed è non importante, ma fondamentale, non perderla alla vigilia di un doppio impegno (Lecce e Reggina) che, per quanto con mesi di anticipo, potrebbe dire la parola decisiva sulla salvezza o la retrocessione del Torino.
"Cairo sta lavorando": è questo il messaggio che filtra, forte ed accorato, dall'entourage presidenziale. I tifosi sono liberi di far sentire la propria voce, e per molti versi sono anche legittimati a farlo; ma è bene sapere che il messaggio è chiaro. Il "prima faccio, poi vi dico", motto del pres di qualche tempo fa, pare essere arrivato alla sua attuazione, con il silenzio del numero uno che potrebbe far presupporre un disimpegno. La realtà è l'opposto, ed è concentrata sul bene del Toro. Per le parole ci sarà tempo.
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