toro

”Mi sento appagato anche senza ingaggio”

  La sala stampa è gremita, per la prima volta quest'anno a parlare ai giornalisti sarà Angelo Ogbonna. Il centrale difensivo granata, già vicecapitano, è reduce dalla convocazione in...

Stefano Rosso

La prima domanda è sulla Nazionale e sul rapporto con Prandelli: ci saranno speranze di vederti in campo? ''Il mister è sempre stato molto corretto con me: mi ha sempre valorizzato il giusto quando era necessario e anche durante queste chiamate mi ha sempre parlato molto sinceramente. Il gruppo è compatto, c'è serietà ma soprattutto serenità per cui mi sono trovato molto bene e spero di continuare a fare parte di quella squadra, ma dipenderà solo da me''.

Per andare all'Europeo in Polonia la serie B non sarà un ostacolo? ''Arrivare a far parte della spedizione che disputerà l'Europeo, come ho già detto, dipenderà soltanto da me; per la serie B invece non sarà un problema. Prandelli già in estate mi aveva rassicurato, a lui interessa la stima per il giocatore non la categoria in cui gioca''.

Nonostante la giovane età Angelo è il giocatore che da più tempo veste la maglia granata: ''E' chiaramente un'emozione per me giocare in questa squadra dove sono nato: qui a Torino sono cresciuto, ho passato tutta l'adolescenza e fin da quando ero arrivato qui la prima volta avevo il sogno di giocare in serie A con la maglia granata''.

La Maratona ti ha eletto suo beniamino e lo dimostra tutte le settimane, la fascia al braccio ti è capitato di portarla più volte, che effetto fa? ''Sicuramente è un'emozione particolare vestire la fascia in questa squadra, ma comunque in campo ci sono tantissimi capitano oltre a me e Bianchi, da Antenucci a Coppola e tanti altri...''

Rinnovo del contratto? ''Non saprei. Io mi concentro solo sul gioco e lascio tutto il resto al mio agente: finchè non c'è nulla di concreto non ha senso mettere in giro voci che potrebbero rischiare di destabilizzare l'ambiente. Se mi proponessero un buon ingaggio ed un progetto resterei? Ma io rimango anche senza ingaggio, altrimenti non sarei qui oggi''.

Tra i vari allenatori che hai avuto e tra i suoi tanti demeriti al Torino la scorsa stagione, l'allenatore che ha consacrato Ogbonna facendolo esplodere definitivamente a questi livelli è stato Franco Lerda: ''In realtà ho avuto tanti allenatori che in un modo o nell'altro mi hanno fatto crescere, riuscendo a tirare fuori aspetti tecnici e caratteriali, e non vorrei sminuire nessuno: devo però riconoscere di essere stato molto fortunato nella mia carriera''.

Sul momento d'oro del Toro attuale, invece, quanti meriti ha Ventura? ''Ne ha moltissimi, senza dubbio - si sbottona, incredibilmente, il centrale granata - e il mio rapporto personale con lui è ottimo e c'è tanta stima reciproca: in estate lui scherzando diceva che sarei rimasto perchè in granata c'era il suo allenatore preferito? Sono rimasto perchè posso ancora crescere, anche se in serie B''.

Un ringraziamento a Comi, che ti prelevò giovanissimo dal Cassino? ''Si, vero. A lui devo molto perchè ha creduto in me e mi ha portato a Torino in un momento molto particolare: ho lasciato casa a 14 anni e non è stato facile, però lui mi ha aiutato molto e mi è stato molto vicino''.

Tornando a parlare della squadra, invece, come hai visto i tuoi compagni domenica a Verona? ''Sicuramente bene, ma ne ero sicuro e me l'aspettavo''. E sugli ululati razzisti a Ebagua? ''Verona è sempre stato un posto particolare. Conoscendo Giulio, come capita anche a me, è una persona intelligente e non si fa certamente condizionare da quello che accade fuori''.

Con il suo solito sorriso il giocatore si è quindi congedato dai cronisti per raggiungere i compagni e svolgere la consueta sessione pomeridiana di allenamento, oggi, a porte chiuse.