di Davide Agazzi - Sarà un pensiero un po’ catenacciaro, sarà un credo fortemente italico, ma alla fine, i campionati si vincono con la difesa. Il Toro di Giampiero Ventura ne è la prova. 28 gol subiti in 41 partite consegnano, in attesa dell’ultima giornata, la medaglia d’oro alla compagine granata. Pochi gol e un’impressione di continua solidità, fatta salva l’infelice sconfitta casalinga contro il Verona e pochi altri incidenti, per comandare un campionato dall’inizio alla fine. Tutto il contrario del Pescara di Zeman, che ha fatto, ovviamente, dell’attacco il proprio punto di forza.
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Miglior difesa, il segreto di una promozione
di Davide Agazzi - Sarà un pensiero un po’ catenacciaro, sarà un credo fortemente italico, ma alla fine, i campionati si vincono con la difesa. Il Toro di Giampiero Ventura ne è la prova. 28 gol...
Una certezza, quella della difesa, costruita da tempo per reggere anche di fronte alle emergenze, regalando piacevoli sorprese, come ad esempio l’ultimo Darmian nel ruolo di centrale. Nessun fenomeno, a parte uno, Angelo Ogbonna (foto N. Campo), tanti comprimari e qualche giovane di belle speranze.
Tra i pali, qualche brivido, ma tante certezze, come i pochissimi gol subiti da Coppola nella prima parte di stagione e il buon ruolo vestito da Benussi in questo finale di campionato. Qualche esperimento sulla corsia di destra, con un D’Ambrosio ritrovato, l’intramontabile Parisi sulla sinistra ed il duo Glik-Di Cesare sempre pronto ad alternarsi al fianco di Ogbonna. Insomma, un meccanismo quasi perfetto che ha saputo reggere tutte le gare di questa stagione, concedendosi pochissime pause. La giusta via per trovare la promozione, un buon auspicio per confermarsi nella massima serie.
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