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Milan-Torino 5-4 d.c.r., le statistiche: buon palleggio dei granata

Roberto Ugliono

I dati / Ha ragione Giampaolo quando dice che i granata sono andati meglio dal punto di vista del possesso, però la squadra è rimasta sempre troppo bassa

Il Torino esce sconfitto dal Meazza contro il Milan di Stefano Pioli. In 3 giorni granata e rossoneri sono stati due volte avversari, ma le partite sono state molto diverse tra loro. Se in campionato il Torino aveva sbagliato approccio e non aveva provato a giocare palla a terra, nella gara di Coppa Italia i ragazzi di Giampaolo hanno manovrato meglio e di più.

FASE OFFENSIVA - I numeri premiano infatti la squadra del tecnico di Giulianova. Più palloni giocati del Milan (979 i granata e 962 i rossoneri) e anche più passaggi (729 a 724). Numeri molto equilibrati comunque, così come il dato più importante, quello della precisione nei passaggi. L'84% dei palloni giocati del Toro è andato a buon fine, mentre per il Milan la percentuale è di 83%. Lo stile dei passaggi poi è stato molto diverso. Il Toro ha cercato ancora molti lanci (83, mentre la squadra di Pioli ne ha provati la metà), ma anche tantissime verticalizzazioni (231). Insomma, Giampaolo nel post-partita ha premiato l'impegno nel provare a giocare dei suoi, ma ha altrettanto fatto bene ad analizzarne alcuni limiti. Il più grosso è quello relativo i tiri. Il Milan ha calciato 12 volte da dentro l'area di rigore, mentre i granata appena 2.

FASE DIFENSIVA - Una spiegazione la si può dare guardando al baricentro delle due squadre. Quello del Torino era molto basso (41 metri), mentre i rossoneri sono stati principalmente con un baricentro alto (55 metri). Di conseguenza la squadra di Pioli ha costruito di più e palleggiato di più nella metà campo granata. Altra conseguenza è il recupero palla basso per il Torino e alto per il Milan. Come ha sempre spiegato Giampaolo, se la squadra non palleggia nella metà campo offensiva, difficilmente potrà recuperare il possesso vicino alla porta avversaria e la partita di Coppa è stata l'ennesima dimostrazione di questo problema della squadra. A sorridere ai granata sono i dati relativi ai contrasti. Rincon e compagni ne hanno vinti di più (13 a 6) e hanno intercettato più palloni (27 a 15). Quindi da un punto di vista difensivo si può criticare poco al Toro, che - con i propri limiti - ha provato a giocarsela al Meazza.