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La moviola di Milan-Torino 5-4 d.c.r.: Valeri non sbaglia negli episodi chiave

MILAN, ITALY - JANUARY 12: Sandro Tonali of A.C. Milan is challenged by Simone Zaza of Torino F.C. during the Coppa Italia match between AC Milan and Torino FC at Stadio Giuseppe Meazza on January 12, 2021 in Milan, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Moviola / Il fischietto di Roma ha deciso giustamente di non dare il rigore ai rossoneri nel contatto Milinkovic-Leao nell'area di rigore granata

Luca Sardo

Buona direzione della gara dell'arbitro Valeri che gestisce la gara con personalità e vede bene negli episodi chiave. Il fischietto di Roma è stato duro in alcuni momenti ma sempre pienamente in controllo. Anche la gestione dei cartellini è buona: sono 7 gli ammoniti a fine partita, quasi tutte sanzioni pienamente condivisibili. Sul tabellino quattro granata (Rincon, Linetty, Zaza, Lukic e Lyanco) e due rossoneri (Tonali e Kessie).

GLI EPISODI - Qualche dubbio al 20’, quando Milinkovic-Savic pasticcia sulla pressione di Kalulu: Valeri vede un fallo del giocatore milanista, che poi si era impossessato del pallone. Fischio un po’ generoso, anche se non del tutto inventato. Al 21’ protesta Castillejo per un tocco di mani di Bremer, ma Valeri giustamente non fischia. Pochi minuti dopo non c’è nulla sulla caduta di Brahim Diaz. A inizio ripresa, nel duello tra lo spagnolo e Nkoulou, la palla tocca il gomito del difensore granata in scivolata: corretto in questo caso non fischiare calcio di rigore. Al 71’ ancora Milinkovic-Savic rischia nel disimpegno con i piedi e va al contrasto con Leao: il Milan chiede ancora il rigore, ma non sembra esserci un fallo del portiere, che semplicemente si rialza da terra a contatto con l’avversario e Valeri lascia giustamente correre. Gianluigi Donnarumma dalla panchina rossonera protesta in modo veemente, beccandosi il cartellino rosso dal direttore di gara.