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Mimmo Caso: ”Ventura è riuscito a dare un’impronta”
Esclusiva TN, il doppio ex di Toro - Lazio: ''Per i biancocelesti un settore giovanile all'avanguardia''
"Centrocampista granata negli anni '80, con 36 presenze e una rete con la maglia del Torino tra il 1983 e il 1985, Domenico Mimmo Caso ha anche un passato biancoceleste, come giocatore e come allenatore.
"Buongiorno Signor Caso, con Toro e Lazio due esperienze importanti, non è così?
"Molto importanti: sono state pagine fondamentali per la mia carriera di calciatore e di tecnico.
"A Roma lei è stato il primo allenatore della gestione Lotito: il numero uno laziale ha sempre avuto un rapporto controverso con parte della tifoseria ma in fondo è riuscito a salvare la squadra dal fallimento e, sebbene non l'abbia più portata ai fasti di un tempo, ha vinto due Coppe Italia e disputato degli ottimi campionati, non è vero?
"Ora sono all'esterno della società e quindi non so, non ho gli strumenti per giudicare e non conosco le diatribe. Tuttavia credo che fino a questo momento abbia dimostrato di essere un presidente competente e che gli si possa rimproverare ben poco: ha risanato la società e l'ha mantenuta a buoni livelli. Chiaramente i tifosi hanno sempre grandi pretese e vogliono i campioni, ma spesso non è con i nomi che si vince, come ha dimostrato la Roma che, senza investire tanto e con giovani ed elementi non di primissimo piano, sta facendo molto bene.
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"A proposito di giovani: da Onazi a Keita a Perea la Lazio sta facendo bene a livello di linea verde, non trova?
"Il settore giovanile laziale è sempre stato all'avanguardia, già ai tempi in cui io allenavo la Primavera. C'è una grande tradizione e speriamo che questi ragazzi possano avere un futuro importante con questa maglia. Non è mai facile gettare i giovani nella mischia, ci vuole coraggio, ma le strutture ci sono e il talento pure quindi sono fiducioso.
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"Il Torino gioca bene ma spesso raccoglie meno di quanto seminato, mentre la Lazio è in un momento non facile: che partita dobbiamo aspettarci domenica?
"Al momento il Toro si fa preferire sul piano del gioco, anche se manca un po' di cattiveria sotto porta. Stimo molto Ventura che ho avuto come compagno di corso e so che lavora benissimo; è riuscito a dare un'impronta alla squadra e i suoi uomini giocano con grande personalità. Anche Petkovic, dopo il suo arrivo a Roma, ha fatto grandi cose, anche se adesso il gruppo ha un rendimento altalenante e non ha una precisa identità tecnico tattica, con continui cambi di modulo e di giocatori.
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"Cosa ne pensa della questione D'Ambrosio? Le è mai capitato un caso simile in carriera? Come gestire una situazione del genere?
"Non mi è mai capitato, ma sono dinamiche che al giorno d'oggi possono verificarsi. Forse la dirigenza avrebbe dovuto fare più attenzione a riguardo, magari rinnovandogli il contratto prima per non perderlo ora a zero: quando i giocatori esplodono bisogna bloccarli e si capiva che D'Ambrosio, anche se non aveva ancora raggiunto il top, aveva qualità. Ora sicuramente gli verranno fatte delle avances da altre squadre e questa vicenda rischia di diventare un'arma a doppio taglio.
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