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Moretti: pausa fondamentale per rifiatare e tornare al top

Moretti impegnato contro il Carpi nella sfida di andata

Il Torino ha bisogno della sua esperienza, il difensore è pronto per tornare ai suoi livelli

Federico Bosio

Uno dei cardini del Torino di Ventura negli ultimi due anni è stato Emiliano Moretti: il difensore, arrivato in sordina dal Genoa nell'operazione Immobile, è stata una vera e propria rivelazione per la piazza granata ed ha subito preso in mano la retroguardia del Toro insieme a Kamil Glik, portando ai compagni un enorme bagaglio di esperienza e spirito di sacrificio.

Logico dunque che la società abbia deciso di continuare a puntare forte su di lui, confermandolo  e costruendo la squadra di questa stagione attorno ad alcuni punti fermi dei quali l'ex Genoa faceva assolutamente parte. Il gioco di Ventura, fatto di manovra elaborata e lungo possesso palla con le azioni che nascono proprio dai difensori, nelle precedenti due stagioni non ha fatto altro che aumentare la luce dei riflettori sull'esperto marcatore che è addirittura arrivato ad entrare nel giro della Nazionale (di cui tra l'altro è stato conseguentemente l'esordiente più anziano della storia azzurra)

Proprio Antonio Conte questa volta non ha inserito il nome del difensore granata nell'elenco dei convocati per le prossime due sfide amichevoli: una notizia che comunque ha i suoi lati positivi per Moretti. L'ex Genoa deve infatti utilizzare queste due settimane al meglio per rifiatare e tornare ad essere il giocatore ammirato nelle due annate precedenti: in questa stagione finora anche lui ha commesso alcune sbavature di troppo rispetto al livello che aveva mantenuto precedentemente, così come tutti gli altri componenti della retroguardia del Torino che finora ha traballato decisamente più del solito.

Questo stop di due settimane offre quindi una preziosa occasione ad Emiliano Moretti nel quale tutti, piazza compagni e tecnico, vedono ormai un simbolo di totale fiducia e si augurano di tornare ad ammirare sue prestazione eccellenti, con il giusto equilibrio tra "marcatore rude" e "giocatore elegante" che sempre l'ha contraddistinto.