"Primo tempo. Per la difficile trasferta del “San Paolo” Camolese sceglie, come avevamo indicato, Pratali come sostituto dell’infortunato Natali, e Abate giostra da interno in una sorta di tridente dove, con Rosina, agisce alle spalle di Bianchi. Il Napoli parte bene, con Datolo e Pià attivi, e i primi cinque minuti sono appannaggio dei partenopei che però non riescono comunque a concludere mai verso la porta; tutt’altra storia i dieci successivi minuti di sfuriata-Toro, dove i tiri verso i pali della porta difesa da Navarro arrivano e anche numerosi: il più pericoloso è il primo, operato da Bianchi, un gran rasoterra su cui il portiere argentino compie un grande intervento allungandosi sulla propria destra. A seguire, Rosina su punizione e quindi Abate impegnano l’estremo difensore azzurro, bravo a respingere.Seguono dieci minuti maggiormente equilibrati, nei quali il Napoli attacca con volontà, ma senza pungere; di certo, è chiaro che i padroni di casa non hanno voglia di “non giocare”, nient’affatto, solo l’afa che grava sul “San Paolo” limita la capacità di offendere. Discorso valido anche per i granata, il ritmo è lento e la coppia Abate-Rosina non fa quel che dovrebbe fare in un contesto del genere, ossia far valere le proprie doti di rapidità.La difesa è ottima e la mediana regge, Bianchi si dimostra in buona giornata in quei pochi minuti nei quali il Toro fa girare la palla in zona d’attacco. E proprio mentre tutti sottolineano le difficoltà di manovra del Napoli, come un fulmine a ciel sereno Pià e Denis si inventano una triangolazione rifinita magistralmente, con trasformazione del brasiliano. Gli uomini di Donadoni non avevano mai neppure tirato verso la porta difesa da Sereni, non è la prima volta che accade al Toro, che non ha fatto molto ma sicuramente non meno del Napoli, e che invece si trova in svantaggio. Bisogna raddrizzare il risultato, anche in virtù di quanto sta maturando sugli altri campi.Secondo tempo. Il secondo tempo è tutta un’altra partita. In campo sembra scendere tutto un altro Toro: lo sarà, per 6-7 minuti, sufficienti a Bianchi per trovare un gran guizzo, quando lascia rimbalzare la palla proveniente dalla trequarti, controlla, inganna Cannavaro e trafigge Navarro con un gran sinistro.Poi, è tutto un altro Napoli. Venti minuti in cui i padroni di casa mettono in mostra il meglio del loro repertorio, con Datolo che sale in cattedra e mostra finalmente il suo talento: molte le iniziative dell’argentino ex-River, diversi i palloni messi in mezzo, non sempre gli attaccanti ne approfittano, anche perché Donadoni compie una mossa che pare insensata togliendo un ottimo Pià per inserire Russotto; Denis, pure in buona giornata, perde un partner d’attacco che conosce meglio, e l’attacco del Napoli ne risente.Prima di calare, comunque, i partenopei vanno vicini al gol due volte con Pià (in una circostanza c’è un’incredibile incomprensione con Denis, con Sereni a terra davanti ai due attaccanti), quindi con un tiro di Russotto che fa la barba al palo e con altre iniziative pericolose.Ad interrompere il quasi-forcing azzurro, arriva un’iniziativa di Stellone, sulla trequarti, che si guadagna un fallo. Sulla palla va Rosina, che quest’anno non ha mai segnato se non su rigore, in un Torino che in tre anni di Serie A non ha mai segnato su calcio di punizione, e il capitano sovverte ogni statistica, calciando una palla che scavalca la barriera e si insacca alla destra di Navarro.Qui inizia la terza parte della partita, o forse finisce la gara di calcio e comincia quella di nervi; il Toro tiene, la difesa spazza, Sereni devia l’unica palla pericolosa, e si ottiene questo risultato di enorme importanza. Quel che succede a Bologna è un’altra storia, che non dipende dai granata.
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Napoli-Torino 1-2 Finalmente ”fuori”
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