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Nicola sulla strada per il rinnovo: Torino 10° da quando c’è lui

Il tecnico ha doppiato la media punti di Giampaolo: se il campionato fosse iniziato quando è arrivato sulla panchina granata, il Torino sarebbe 10° in classifica, a due punti dal Sassuolo 7°

Gianluca Sartori

TURIN, ITALY - MAY 03: Davide Nicola, Head Coach of Torino FC looks on prior to the Serie A match between Torino FC and Parma Calcio at Stadio Olimpico di Torino on May 03, 2021 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Non è ancora tempo per i bilanci, in casa Toro: la vittoria contro il Parma consente di respirare ma per la salvezza non è affatto finita. Tuttavia il rendimento recente della squadra può spargere fiducia: dieci punti nelle ultime cinque partite. Più in generale, il Torino ha cambiato marcia dall’arrivo di Davide Nicola, che è riuscito a scacciare la cappa di negatività che avvolgeva squadra e ambiente restituendo sicurezze e consapevolezze alla squadra (vedi i tanti risultati raggiunti in rimonta). Motivatore, ma non solo, il tecnico di Vigone: dallo spostamento di Verdi mezzala al contributo nel portare Mandragora e Sanabria a gennaio, dal rilancio di Nkoulou all’ultima scelta vincente in Torino-Parma (Vojvoda al posto di Singo), in diverse occasioni Nicola ha dimostrato di saperci vedere bene dal punto di vista tecnico-tattico.

RITMO EUROPA - Tutte le considerazioni sopra esposte sono ben sintetizzate da alcuni dati: innanzitutto il fatto che Nicola abbia doppiato la media punti di Giampaolo (1,4 contro 0,7). Non solo: se la Serie A fosse iniziata quando Nicola è arrivato sulla panchina granata, ossia dalla 19° giornata, il Torino sarebbe 10° in classifica, a due punti dal Sassuolo 7° (posizione valida per la Conference League) e a distanza di 11 punti dal Benevento terzultimo. E di mezzo c’è stato anche il pesante focolaio Covid di fine febbraio. Insomma, con Nicola il Torino è tornato alla dimensione che aveva fino al crollo di inizio 2020. Sono cose che inevitabilmente valuta il patron Urbano Cairo. “Stimo molto Nicola, lo conosco da quasi sedici anni – ha detto il presidente a Superga il 4 maggio -. Si tratta di un ragazzo d’oro, mi piace la sua mentalità ma anche la sua idea di calcio. Le cose stanno procedendo nel modo giusto e mi trovo bene. Ma per il futuro vedremo a fine campionato”.

INDIZI VERSO IL RINNOVO - Inevitabile che si dia la precedenza alla salvezza, che non è ancora raggiunta, per parlare del futuro. Prima il risultato, poi il premio. Ma se le ultime cinque partite di campionato vedessero confermato il trend recente, Nicola sarebbe il favorito per sedersi sulla panchina del Torino 2021/2022. Sullo sfondo c’è la clausola, mai ufficializzata dal Torino, che vedrebbe un anno automatico in più di contratto se la media punti finale fosse di 1,5. Ma in ogni caso, Cairo è sicuramente stato scottato dai tanti (troppi) cambi in panchina dell’ultimo biennio. E a salvezza acquisita stavolta potrebbe puntare sulla continuità.

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