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Nkoulou: caso chiuso (finalmente). Così vincono tutti

Editoriale / La querelle che ha reso turbolento l'avvio di stagione del Torino è terminata: ha vinto il buonsenso. Ora l'ultima parola spetta ai tifosi

Nicolò Muggianu

Si chiude qui il caso Nkoulou. Un caso che, per come era deflagrato, non poteva sicuramente finire a ostriche e champagne. Ma che, per lo stesso motivo, poteva anche avere un epilogo ben peggiore. Finisce così, nell'unico modo che permette a tutte le parti in causa di vincere: con buonsenso. Scuse (questa volta) ufficiali da parte del giocatore che - dopo aver maldestramente provato a giustificarsi con i francesi de L'Equipe prima e sui propri account social poi - questa volta ha scelto le vie e i toni giusti per provare a ricucire con il Torino. Le uniche vie possibili: quelle ufficiali. Per dirla con un linguaggio sportivo: Nkoulou si è fatto autogol, ma poi ha segnato in extremis il gol salva-risultato. Un pareggio, appunto: un braccio di ferro - se così si può chiamare - che non ha avuto né vincitori né vinti.

O meglio, il Torino la sua personalissima battaglia l'ha vinta: quella di mantenere la promessa fatta da Cairo di trattenere tutti i pezzi pregiati in rosa. Ha vinto il buonsenso dunque, con il giocatore che ha capito i propri sbagli e la società che ha avuto la maturità e la coerenza di perdonarlo. Così sì, vincono davvero tutti: il Torino non svaluterà il giocatore, Mazzarri potrà tornare ad avere a disposizione un difensore di sicuro affidamento e Nkoulou non vedrà concludere la propria carriera sportiva. Perché - diciamocela tutta - quella di relegare il ragazzo tribuna per i prossimi due anni sarebbe forse stata la scelta di pancia, quella guidata dall'impeto del momento. Ma, la ragione ed il buonsenso, da sempre consigliavano la soluzione alla quale si è arrivati.

Ora l'ultima parola passa ai tifosi. Nkoulou contro il Lecce non ci sarà e i tifosi avranno così una settimana in più per digerire la questione. Poi, il 26 settembre contro il Milan, si vedrà se Nicolas dovrà sottoporsi alla "prova fischi" dell'Olimpico o se anche i tifosi la prenderanno con la stessa filosofia con cui l'ha presa il Torino. Insomma, tutto è bene quel che finisce bene. O meglio, tutto è bene quel che finisce. Se bene o male lo dirà il tempo.