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Non c’è crisi che tenga: nel derby fuori l’orgoglio

TURIN, ITALY - MAY 03: Cristiano Ronaldo of Juventus competes for the ball with Armando Izzo of Torino FC during the Serie A match between Juventus and Torino FC on May 3, 2019 in Turin, Italy.  (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

L’Analisi di Gino Strippoli / Questa sera contro la Juventus il Toro gioca il suo presente e futuro

Gino Strippoli

Oggi chi perde paga! La stracittadina è sempre stata nella storia una partita particolare, dove i calciatori granata hanno sempre tirato fuori orgoglio e dedizione per la maglia e per i tifosi. Da tempo immemorabile non lo è più, complice l’imborghesimento del calcio e di professionisti che antepongono alla fede per la squadra in cui giocano i soldi. Poi certamente anche la società che è cambiata anche nel mondo del calcio con dirigenze spesso nelle mani ricattabili dei procuratori. Ma soprattutto la non curanza per la storia che rappresenta una maglia che viene indossata. Il ricordo di Ogbonna che va a chiedere la maglia a Marchisio uscendo sconfitto dopo un derby davanti ai propri tifosi, ma anche la più recente gaffe a una settimana da questo derby legata a Chiellini sono lì a rappresentare che per i giocatori la stracittadina è una partita come tante. Non c’è più cuore, non c’è più battaglia allo stremo, ma solo un compitino cercando di farlo al meglio. Il cuore pulsante di un derby risiede solo nei tifosi fedeli e innamorati del Toro e della sua leggenda e storia. Questa sera non brilla lucentezza tra i tifosi, quasi rassegnati dopo 5 sconfitte in 10 partite con sul groppone ben 16 reti subite che rappresentano la 14a difesa del campionato con un attacco capace solamente di fare 11 reti e relegato al 13° posto in Italia. Ma la speranza è anche l’ultima a morire almeno per i tifosi: c’è sempre quell’amore viscerale che li porta a non arrendersi mai, anche di fronte all’inevitabile.

https://www.toronews.net/columnist/leditoriale/toro-che-suicidio-contro-la-lazio/

Toro contro la Juve vittima sacrificale? Diciamo che oggi chiunque giochi contro il Toro lo fa come se sparasse sulla croce rossa. Per cambiare rotta ci vorrebbe davvero non una svolta, ma una scossa degna di un terremoto che invadesse nell’impeto i calciatori granata e li facesse volare in campo come dei dannati che nel girone d’inferno cerchino di salvarsi dalle fiamme. Il momento è davvero delicato. Una nuova sconfitta contro la Juventus, ma soprattutto senza combattere come è avvenuto anche contro la Lazio, vorrebbe dire arrendersi a tutti. Si potrà anche perdere ma con onore ed è questo che sembra mancare a questo Toro. Diventa per sin difficile parlare di come giocherà il Toro questa sera visto che non ha mai fatto vedere del gioco vero. Nessuno sa costruire a centrocampo e quando le corsie laterali sono intasate o vengono bloccate dagli avversari, i granata non hanno giocatori capaci di sfondare per vie centrali. Il segno di una resa con la Lazio ci sta tutto nell’autogol di Belotti che beffa incolpevolmente Sirigu, quasi a simboleggiarla con i due campioni che sempre hanno dato il massimo in campo e hanno sorretto il Toro in queste 10 giornate.