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Non chiamatelo turn-over

“Se si fa male X chi gioca? Y??? Siamo a posto!” Quante volte abbiamo assistito a scene del genere negli scorsi anni? Quante volte il tifoso granata doveva rivolgere preghiere a qualsiasi santo lo stesse...

Redazione Toro News

“Se si fa male X chi gioca? Y??? Siamo a posto!” Quante volte abbiamo assistito a scene del genere negli scorsi anni? Quante volte il tifoso granata doveva rivolgere preghiere a qualsiasi santo lo stesse ad ascoltare perché non si facesse male l’attaccante che “senzadiluichisegna”, il centrocampista “sololuisacosèunpallone” o il difensore “semancaluisiamouncolabrodo”?Ovviamente sarebbe poco simpatico fare nomi ma potremmo portare diversi esempi.

In seguito alle prime tre partite di campionato, ma Ventura ci aveva già abituato in ritiro a un atteggiamento simile, abbiamo scoperto per la prima volta cosa vuol dire avere una squadra di titolari. Gli unici due punti fermi, sempre presenti nei primi impegni, sono stati Ogbonna e Iori. Il primo rappresenta l’indiscusso leader del pacchetto difensivo, reparto che necessità di un’elevata stabilità e compattezza, mentre il secondo è colui che ha il compito di dare il La all’azione, legando la fase difensiva a quella offensiva.

“Non è turn-over, è un concetto diverso. Bisogna coinvolgere tutti, altrimenti come si fa a fine campionato a fare affidamento su di un giocatore per il quale in precedenza non eri convinto”ha dichiarato prima della sfida contro il Varese il mister granata. E lo si è visto in campo. Ad esempio, se la logica avrebbe voluto veder schierato un Verdi in ottima forma, ecco al suo posto uno Stevanovic che fa gol e assist.

Certo, in ballo c’erano anche tre partite molto ravvicinate tra loro ed era impensabile che i soliti 11 potessero giocare tutti i match. Ma il concetto di fondo pare essere proprio quello: “State all’erta ragazzi, da un momento all’altro potrebbe toccare a voi”.

Infatti, rigirando la frittata, se tutti sono titolari, per esigenze matematiche, nessuno ha il posto fisso assicurato. Questo porta i giocatori a spingere sempre sull’acceleratore anche in allenamento, poiché consapevoli di potersi guadagnare la maglia da una settimana all’altra.

In una B lunga e stancante come questa potrebbe essere l’arma in più della truppa granata.

(Foto: M. Dreosti)