"di Federico Floris
toro
Ok il cambio è giusto
di Federico Floris
Uno dei luoghi comuni sul calcio moderno consiste nell’assunto: le partite si giocano in 14, gli 11 titolari più i cambi a disposizione...
"Uno dei luoghi comuni sul calcio moderno consiste nell’assunto: le partite si giocano in 14, gli 11 titolari più i cambi a disposizione dell’allenatore.La stagione del Toro conferma la validità di tale concetto, infatti sette delle trentuno gare sin qui disputate sono state decise dal fondamentale contributo dei subentranti, schierati ora per rimediare a situazioni di punteggio delicate ora per felici intuizioni del tecnico.Il ricordo più fresco nella mente di tutti è l’ingresso in campo di Di Michele a Catania. Tre minuti dopo aver messo piede sul terreno del Cibali l’attaccante di Guidonia aveva già le braccia alzate per fare festa sotto lo spicchio destinato ai sostenitori granata. Era il gol che valeva tre punti importantissimi.E’ proprio il numero 17 il giocatore più spesso risolutivo quando utilizzato a partita in corso. In Sicilia è stata la terza volta che ciò è successo nel girone di ritorno.
"La prima contro un’altra formazione siciliana, il Palermo. Era la giornata degli ex: i tanti granata dal recente passato rosanero e di quel terzino biondo che lasciò il Toro nell’estate ’05. La prima frazione si chiuse con una dimostrazione di forza di Amauri su Lanna ed i granata in svantaggio. Nella seconda frazione la svolta, Di Michele per Lazetic al 7’ e Toro più pungente nella fase offensiva. Prima DDM servì l’assist del pari a Diana e poi mise nel sacco una bella doppietta.Il bis venne servito nella successiva gara casalinga, contro il Parma. Squadra sotto di due reti all’intervallo, dentro Di Michele per Lazetic al 1’ e Recoba per Corini al 14’ della seconda frazione. I ragazzi di Novellino riuscirono ad agguantare il pari: testa di Stellone su angolo del Chino e pallonetto- gol sotto la Maratona per DDM. All’ultimo minuto Ventola, in campo al posto di Rosina nel finale, sfiorò la rete che avrebbe reso davvero leggendaria la rimonta: fu la traversa a dire di no al colpo di testa dell’attaccante barese.
"Non sempre le ciambelle escono col buco e così in una delle giornate più storte di questo campionato, ovvero contro il Livorno in casa, l’ingresso di Bottone al posto dell’infortunato Zanetti al 37’ del primo tempo, non portò punti alla causa granata ma almeno diede una scossa ad una squadra parsa sin lì abulica. Nella ripresa, infatti, fu proprio il giovane centrocampista a ridurre il doppio svantaggio siglato da Tavano ed accennare un tentativo di rimonta.A proposito di giovani: nella prima parte di stagione i loro ingressi a gara in corso hanno spesso vivacizzato la manovra del Toro ed aiutato a fare punti. Un nome su tutti: Dominique Malonga.Il talento francese venne mandato in campo da Novellino al 7’ del primo tempo (Rosina si era infortunato) della partita interna contro il Catania ed al 15’ mise a segno il suo primo (e finora unico) gol in Serie A, lesto ad approfittare della respinta della traversa su una strepitosa rovesciata di Ventola. La prestazione dell’ex monegasco si rivelò poi piuttosto sottotono e così il tecnico lo sostituì con Grella ad inizio ripresa.
"Proprio il centrocampista australiano lasciò il campo a Bergamo per far posto a Motta, con la squadra sotto di due gol ed in inferiorità numerica. La spinta di Rosina e Comotto rimise in carreggiata i granata che acciuffarono un pareggio insperato grazie ai gol di Ventola e proprio di Motta, peraltro entrambi ex di turno.La verve di Malonga fu utile anche contro la Samp in casa: il Toro cercava ancora la prima vittoria, che arrivò negli ultimi minuti grazie ad una zampata sottoporta di Corini, abile a deviare in rete una conclusione proprio di Malonga, assistito dalla bandierina del corner dal Chino Recoba, in campo al posto di Motta.Il primo punto di questo campionato, infine, venne conquistato grazie ad un colpo di testa di Ricky Vailatti contro la Lazio. L’esterno di centrocampo (ora al Livorno) cresciuto nel settore giovanile del Toro venne inserito da Monzon al posto di Bjelanovic e dopo dieci minuti siglò la rete del 2-2.In totale le reti siglate o ispirate dai subentrati hanno fruttato dieci punti alla classifica del Toro, dimostrandosi una variabile importante nell’economia di un’intera stagione.
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