di Fabiola Luciani
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Oltre tEMPO LImite
di Fabiola Luciani
E ti ritrovi a commentare il risultato che non avresti voluto commentare. Sento piuttosto di fare alcune riflessioni, ed in particolare salta agli occhi, quanto può essere devastante un attimo....
E ti ritrovi a commentare il risultato che non avresti voluto commentare. Sento piuttosto di fare alcune riflessioni, ed in particolare salta agli occhi, quanto può essere devastante un attimo. Basta un attimo nel calcio per cambiare gli umori, per decidere un risultato, per incidere sulle sorti di una squadra. L’attimo fatale di ieri è coinciso con il minuto che va dal 86° al 87°, quando i granata si mangiano incredibilmente a porta vuota il goal del vantaggio, sono andati sotto di una rete, riuscendo così a perdere una partita già vinta. Un minuto che ha messo in evidenza i pericoli di una classifica che ti riporta a ridosso delle pericolanti e che ti lascia pochi margini di errore. La sconfitta, soprattutto per come è maturata, è uno di quei risultati che fanno male.
In genere è nervoso chi insegue, non chi è inseguito. Ma oggi è così per noi, e non me ne capacito.Certo quando le partite nascono storte, è vero, nascono e finiscono storte.
Il bel Toro si mira e si rimira allo specchio lisciandosi le chiome. Ma non colpisce definitivamente. Non chiude i giochi come aveva fatto altre volte. Non è né cinico, né spietato. Nel primo tempo gioca bene, in verità, colpisce due traverse, difende il territorio, non si scompone. Ma temporeggia. Troppo. Poi, nella ripresa comincia l'accademia. Quanto siamo belli e quanto siamo forti, sembrano dire i ragazzi. Ho parlato di ripartenze e contropiede. Sì, perché nel frattempo l’Empoli, comincia a crederci, comincia a macinare gioco e a entusiasmarsi.Tutte queste squadre che con il Toro si esaltano, sembra che giochino la partita della vita, corrono spasmodiche su ogni palla, con lo sguardo allucinato.
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