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Ora tocca a Stellone

Doveva essere la stagione del rilancio per la punta romana, che l’anno scorso non ha potuto rendere al meglio a causa della fastidiosa pubalgia che l’ha costretto spesso al riposo forzato per buona parte della stagione. Nonostante...

Redazione Toro News

Doveva essere la stagione del rilancio per la punta romana, che l’anno scorso non ha potuto rendere al meglio a causa della fastidiosa pubalgia che l’ha costretto spesso al riposo forzato per buona parte della stagione. Nonostante il suo impiego part time il centravanti nella scorsa stagione in B è riuscito a segnare 7 gol in 31 partite, tutti di pregevole fattura. L’anno prima nel Genoa, sempre tra i cadetti, Stellone visse la sua stagione più prolifica, con ben 17 centri in 31 incontri, nella Reggina in A arrivò a siglare un solo gol su 16 presenze, nella stagione 2003/04, da non considerare la sua esperienza al Parma, sempre nella massima serie, nel campionato ‘98/99, dove non giocò nemmeno un match. Quest’anno la punta granata ha segnato finora solo 4 reti in 28 presenze.

"Il giocatore può ancora rimpinguare il suo bottino e se lo augurano sia i tifosi che De Biasi, dai suoi piedi infatti si aspetta la controtendenza della stagione, ovvero quello di ritrovare una mira vincente. Il principale difetto della squadra granata è proprio la difficoltà ad andare a rete. E’ realista De Biasi quando dice che i suoi fanno più tiri in porta degli avversari, peccato che il Toro sia spesso punito da un unico episodio negativo, come è successo a Siena, così a Genova contro la Sampdoria. Sotto accusa va messa senza dubbio la difesa, colpevole di svarioni preoccupanti ma, mentre l’anno scorso in parecchie occasioni il Toro riuscì a rimontare dallo svantaggio, comprese le due finali play off contro il Mantova, in cui i granata riuscirono a ribaltare il 4-2 dell’andata con il 3-1 inflitto al Delle Alpi, quest’anno diventa più difficile capovolgere il risultato.

"Fa discutere la posizione troppo arretrata che De Biasi ha dato a Muzzi, che a necessità si sacrifica a fare da seconda punta, ma è anche vero che andrebbero sfruttati meglio i suoi tiri veloci e potenti, per cui occorre metterlo nelle giuste condizioni. Abbruscato sta cercando delle scusanti alle sue difficoltà, adducendo la colpa al fatto che non arrivano mai palloni invitanti dalle retrovie. A Siena si sono viste un paio di buone azioni in area bianconera, con colpi addirittura di classe, come il tacco di Muzzi, peccato che manchi il tocco finale, spesso impreciso, inconcludente, causa forse della frenesia di segnare, per cui è più facile sbagliare. Ora rimane da capire quanto possa reggere Stellone i novanta minuti, in ogni caso anche e mezzo servizio può essere utile per dare la zampata finale, quella che manca al Toro per portare a casa la vittoria.

"Sale la paura di non farcela, ma non va dimenticato che con sei, sette punti, che equivalgono a due vittorie ed un pareggio, la salvezza sarebbe matematica. Dopo l’Empoli il Toro incontrerà in successione: Milan e Ascoli in casa, la Roma nella capitale, il Livorno all’Olimpico e infine l’Inter, probabilmente già con lo scudetto sul petto, al Meazza, con un solo scontro diretto che sarà quello con gli amaranto toscani, considerando l’Ascoli già praticamente retrocesso.