Shady Oukhadda è un giocatore "da Toro". Grinta da vendere e uno spirito di sacrificio tipico di chi sa che i risultati più importanti si raggiungono soltanto attraverso il duro lavoro. L'approccio al primo anno tra i professionisti è stato ottimo: 29 presenze complessive (tra campionato e Coppa) all'Albissola, che gli sono valse la doppia convocazione dalla Nazionale Italiana e da quella Marocchina. Ma non chiedetegli di scegliere. Il suo cuore ad oggi è diviso perfettamente a metà: un po' italiano (il paese in cui è nato e cresciuto) e un po' marocchino (terra a cui è fortemente legato per via delle origini della sua famiglia). E non preoccupatevi: la maschera da duro la indossa solo in campo.
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Oukhadda: “La Primavera può fare il triplete. Torino? Spero nel rinnovo”
Esclusiva / Il centrocampista protagonista in Serie C con l'Albissola: "Ho fatto la scelta giusta, adesso spero di fare il salto in Serie B"
Ciao Shady, ormai siamo agli sgoccioli: come valuti la tua prima stagione tra i professionisti?
"Sono contento della scelta che ho fatto in estate. Venire qui è stata la scelta giusta: ho collezionato 26 partite in campionato e 3 in Coppa, quindi sto giocando con continuità ed era quello che cercavo e che mi serviva a inizio anno. Sono partito molto deciso quest'anno. Avevo sentito alcuni miei ex compagni che avevano già alle spalle un anno di Serie C e mi avevano detto che è una categoria difficile, dove si gioca molto sul fisico, sulla cattiveria agonistica. E io su quello sono preparato... Sono stato contento di come ho reagito e di come ho affrontato il campionato e adesso spero vivamente di fare il salto già dall'anno prossimo per, chissà, in futuro rientrare al Torino".
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A gennaio qualche sondaggio dalla Serie B c'è stato...
"Sì è vero, però io ho voluto rimanere qua per concludere nel migliore dei modi la stagione e continuare a fare bene. Trovare minuti e giocare più partite possibili. Poi a gennaio non è mai facile cambiare. Ho deciso di rimanere qui e sono molto contento, anche perché ho ricevuto le convocazioni in Nazionale..."
A proposito della Nazionale: sei uno dei pochi che può vantare due convocazioni da due Nazionali diverse (Italia e Marocco n.d.r). Prima o poi dovrai scegliere: ti senti più italiano o più marocchino?
"Non è una domanda semplice. La Nazionale Italiana è stata una cosa inaspettata sinceramente, però non ho potuto dire di no anche perché non è una cosa che capita tutti i giorni. Essendo nato in Italia mi sento sia italiano che marocchino: i miei genitori vengono dal Marocco e ho sempre fatto le giovanili con la Nazionale marocchina. Quindi non posso negare che in parte mi sento anche marocchino, ma se la Nazionale italiana mi chiama sono il primo a dire di sì perché è un grande onore per me rappresentare l'Italia. Se ho una preferenza? È difficile per me scegliere, siamo al 50:50".
Tra quanto ti vedi al Torino?
"Sono in scadenza di contratto, se la dirigenza ritiene che io sia meritevole di fiducia e quindi decidesse di rinnovarmi il contratto io sarei felicissimo. Se ne abbiamo parlato? Non so niente, io penso al campo e il resto lo fa il mio procuratore. Ma chiaramente se arrivasse il rinnovo sarei felicissimo. Anche perché io mi sento veramente uno da Toro e avendo giocato quattro anni al Torino sarebbe una grandissima emozione".
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Segui la Primavera? Ti aspettavi che la squadra potesse fare così bene?
"Sinceramente me lo aspettavo. Lo scorso anno avevamo una squadra ricca di 2000 e abbiamo fatto bene in campionato, abbiamo vinto la Coppa Italia e quindi per me non è una novità il Torino di quest'anno. Chi mi ha stupito di più? Millico, anche se sapevo che ha un potenziale enorme. Ma anche De Angelis e Rauti stanno facendo bene. Spero possano vincere il più possibile da qui alla fine dell'anno anche perché hanno un grandissimo allenatore. La Coppa Italia dell'anno scorso? La ricordo ancora e spero che i ragazzi possano vincerla anche quest'anno. Ma anche il campionato è apertissimo, quindi potrebbero fare tranquillamente anche il triplete".
A proposito di ex compagni: D'Alena ci ha parlato molto bene di te...
"D'Alena è una persona fantastica, ci sentiamo tutti i giorni. Negli anni di Primavera al Toro la sua figura mi è servita tantissimo, sia a livello umano che calcistico. Perché è una grande persona dentro e fuori dal campo. Lui secondo me ha un potenziale enorme ed è un peccato che si sia infortunato a inizio anno, perché sono sicuro che avrebbe fatto molto bene con il Renate. Ma ha la testa sulle spalle e sono sicuro che l'anno prossimo farà benissimo".
Dove ti vedi tra 5 anni?
"In Serie A. È dura, c'è da lavorare molto, non lo nego. Ho ancora tante cose da migliorare però ci spero e lavoro per quello".
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