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Pagellone granata 2005

Al termine di una delle annate più controverse ed emozionanti per i colori granata, abbiamo voluto dare un voto ai protagonisti e alle vicende che hanno interessato l’universo Toro. Con uno sguardo al passato...

Redazione Toro News

"Al termine di una delle annate più controverse ed emozionanti per i colori granata, abbiamo voluto dare un voto ai protagonisti e alle vicende che hanno interessato l’universo Toro. Con uno sguardo al passato (la sofferta promozione in A conquistata contro il Perugia e le difficoltà estive legate al passaggio di proprietà) e uno al futuro (il nuovo Toro di Cairo che ha chiuso al terzo posto il suo 2005), riassumiamo così 12 mesi di passioni.

"VOTO ZERO: a LUCA GIOVANNONE. La rovente estate granata ha nell’imprenditore ciociaro l’indiscusso protagonista. La firma sull’atto di cessione del Torino ad Urbano Cairo avrebbe lenito la sofferenza di migliaia di tifosi per la mancata promozione in A. La trattativa si è, invece, tinta di giallo e solo l’estremo atto intimidatorio di alcuni ultrà ha impedito ulteriori speculazioni sul futuro del club. La firma alla fine è stata posta, ma per noi Giovannone è da ultimo posto nella hit parade.

"VOTO UNO: a FRANCESCO CIMMINELLI e ATTILIO ROMERO. Il 2005 ha visto culminare nel fallimento della società la loro scellerata gestione. Dopo la vicenda dei Palazzi sul Filadelfia, i difficili rapporti coi tifosi, le telenovele sui rinnovi dei contratti, ad impreziosire la collezione di oscenità sono giunte una fideiussione falsa, un’evasione fiscale da record e un’istanza di fallimento.

"VOTO DUE: a FEDERICO BALZARETTI. Il biondo terzino era in maglia granata dall’età di 5 anni. Lo ricordiamo tutti in deshabillé festeggiare la promozione sotto la curva granata. Dopo nemmeno 3 mesi le telecamere lo riprendono correre agli ordini di Capello in ritiro con la Juventus. Chissà se i cameraman avranno mai il piacere di riprenderlo una volta giocare in campionato?

"VOTO CINQUE: a EZIO ROSSI. Ha condotto i suoi ragazzi fino all’inizio dei playoff, fallendo la promozione diretta. A lui va il demerito di non aver mai trasmesso alla squadra lo spirito giusto e di non averle mai dato una fisionomia chiara.

"VOTO SEI: ad ANDRE’ PINGA. Il brasiliano è stato l’uomo dei playoff. Altalenante in campionato, negli spareggi promozione si è dimostrato devastante, sia contro l’Ascoli che contro il Perugia. La sufficienza si spiega con la “fuga” a Treviso; forse, considerate le ambizioni della piazza trevigiana, valeva la pena di attendere ulteriori sviluppi.

"VOTO SETTE: a FANTINI, BREVI, STELLONE, ROSINA. Abbiamo preso loro come emblema del nuovo Toro 2005-2006, targato De Biasi. Il clan dei pelati si sta dimostrando formidabile. Brevi si esprime su livelli inattesi, Rosina ha colpi sensazionali e può rappresentare il futuro, Fantini è il capocannoniere granata e Stellone sembra dimostrare partita dopo partita che la serie cadetta gli sta davvero stretta. A loro, ma a tutta la squadra i complimenti per un inizio di campionato incredibile.

"VOTO OTTO: a MASSIMO MARAZZINA, RENATO ZACCARELLI E GIANNI DE BIASI. L’attaccante è rimpianto e richiesto a gran voce. Lui stesso sembra entusiasta di tornare nella città che lo ha rilanciato, dopo le stagioni difficili a Modena e a Roma. Lo scorso anno ha dimostrato di poter dare ancora molto, trascinando con gol mai banali i granata alla promozione sul campo. Zaccarelli ha svestito i panni del Direttore dell’area tecnica per trasmettere grinta e attaccamento alla maglia dalla panchina; l’immagine del suo abbraccio commosso dopo Torino-Perugia rimarrà tra le istantanee più belle di questo 2005 granata. Chi speriamo ci regali bagni di champagne post promozione è Gianni De Biasi. Cairo lo ha scelto per portare avanti un progetto. Lui per ora ha risposto con un terzo posto, conquistato con una squadra messa insieme in poche settimane; ma non solo, la squadra vince, crea gioco, sopperisce alla assenze, ha grinta e umiltà da vendere, e il merito è tutto del tecnico travisano.

VOTO NOVE: a URBANO CAIRO e SERGIO CHIAMPARINO. Sono i fautori della rinascita granata. L’editore ha voluto fermamente il Torino e lo ha voluto tutto per sé, per creare basi solide su cui edificare il futuro. Ha ricreato entusiasmo dove c’era amarezza, speranza dove c’era disillusione e ha trovato un appoggio solido nel primo cittadino e primo tifoso della città. Un binomio calcio-politica finalmente dettato da ragioni di cuore e non da squallidi interessi economici.

"VOTO DIECI: al più grande dei numeri 12, la CURVA MARATONA. E’ l’emblema del tifo granata. La sua forza è contagiosa. Non è un caso che nelle prime interviste dei nuovi arrivati vi sia sempre un riferimento, un grazie, un plauso ai sostenitori granata. Erano in 60.000 per Torino-Perugia. 30.000 per Torino-Verona, più che per Juventus-Bayern Monaco di Champion’s League. Il Presidente, la società, la squadra hanno un debito nei loro confronti. Il 2005 è concluso, per l’anno nuovo il monito è lo stesso: “LOTTA CON ONORE PER IL SIMBOLO DEL CUORE”.