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Paolo Aghemo: “Toro double face, il mio voto non può che essere un 6”

Il giornalista di Sky a TN: "In Europa e in Italia rendimento completamente diverso da parte dei granata"

Roberto Maccario

"Per stilare un bilancio di questa prima parte di stagione in casa granata abbiamo contattato il giornalista di SKY Sport Paolo Aghemo, stimato collega nonché ex direttore di questa Testata.

"Ciao Paolo, un tuo commento su questa prima metà di stagione?

""Credo si sia visto un Torino a due facce: una per l'Europa, l'altra per l'Italia. In Europa League è stata quasi sorprendente la capacità di approccio da parte dei ragazzi di Ventura ad una competizione nuova, che in casa granata mancava da vent'anni. A sprazzi il Torino ha anche offerto un gran gioco, in particolare nella gara interna contro il Bruges, e ha ottenuto buoni risultati. In serie A invece il Toro fa fatica, ha avuto un percorso difficile e, fin qui, sta rendendo sotto le aspettative. C'è da dire anche che la squadra ha cambiato molto, compresi i due attaccanti Cerci e Immobile. In totale, se dovessi dare un voto, darei un 6."

"Questa differenza di rendimento è stata più volte spiegata da Ventura con l'approccio diverso da parte delle squadre avversarie a seconda della competizione: concordi?

""Questo è certamente vero. In Italia le squadre hanno un atteggiamento diverso, è un dato di fatto: c'è un'attenzione esasperata alla tattica, alla difesa e al risultato e molte squadre, come ha fatto l'Atalanta all'Olimpico, pensano più che altro a coprirsi. Esiste però anche un aspetto psicologico, dal momento che in Europa i granata giocano con la mente sgombra, non devono dimostrare niente e tutto quello che viene è un qualcosa in più, basti pensare ai sedicesimi di Europa League. In campionato invece la pressione è decisamente maggiore."

"Come giudichi i nuovi arrivati?

""A parte Peres e Quagliarella hanno tutti avuto difficoltà di ambientamento, e soprattutto quelli che non giocavano in Italia hanno patito la differenza di ritmo e di intensità: penso a Sanchez Mino e a Ruben Perez, che però, va detto, ha giocato poco."

"Che cosa servirebbe a gennaio a questa squadra?

""Sicuramente almeno un uomo a centrocampo. Manca infatti un giocatore che, proprio nelle partite contro squadre chiuse di cui parlavamo prima, abbia la qualità per far giostrare la palla nel mezzo e fornisca assist e palle giocabili agli attaccanti. Ad esempio Quagliarella, infatti, è a mio avviso poco sfruttato e ha bisogno di qualcuno che lo inneschi e lo metta nella condizione di segnare. Inoltre, anche numericamente, la mediana è scarna, in quanto Nocerino è sempre alle prese con problemi fisici, Perez è sul piede di partenza e Sanchez Mino fin qui ha faticato."

"Oltre al centrocampo va rinforzato anche l'attacco, non è vero?

""Senza dubbio: davanti servono due giocatori, come d'altra parte ha detto chiaramente anche il presidente Cairo. Arriveranno dunque due punte pronte a capitalizzare i palloni giusti forniti dalla squadra (il Toro infatti, almeno fino alla trequarti, gioca bene), a dare il cambio ad Amauri e Quagliarella e a sostituire i partenti Barreto e Larrondo."