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Pea vs. Ventura, sfida nella sfida

Quanto conta l’allenatore? È davvero così influente sui risultati della squadra? Si tratta di domande che spesso capita di sentire in ambito sportivo e la risposta generalmente è abbastanza simile: conta sì, ma...

Redazione Toro News

Quanto conta l’allenatore? È davvero così influente sui risultati della squadra? Si tratta di domande che spesso capita di sentire in ambito sportivo e la risposta generalmente è abbastanza simile: conta sì, ma in minima parte, perché poi in campo ci vanno i giocatori e non è detto che le ore passate a preparare schemi o studiare giocate diano i frutti desiderati. Vi sono, però, casi in cui il tecnico di turno fa davvero le fortune di un club. Impossibile non pensare a Morinho, capace di vincere una Champions con una Inter che da anni non riusciva a riacquisire una mentalità europea.

Nel piccolo della serie B vi sono tre allenatori che stanno regalando alle rispettive squadre il salto di qualità e sono facilmente intuibili: Pea, Ventura e Zeman, in rigoroso ordine alfabetico, con i primi due che si sfideranno domani al “Braglia” in un crocevia molto importante per le due compagini. Ventura ha plasmato la squadra a sua immagine e somiglianza, ha saputo ridare serenità a giocatori che arrivavano da annate assai deludenti, facendo capire sin da subito che l’unità di intenti ed il gruppo sono più importanti di qualsiasi cosa.

Mentre Pea, 19 anni in meno del tecnico genovese, ha riportato in alto il Sassuolo dopo aver vinto tutto quello che c’era da vincere a livello giovanile, sulle panchine di Sampdoria e Inter. Fu proprio Mourinho a volerlo fortemente alla Primavera nerazzurra, dopo aver intravisto le sue qualità. Sia Pea che Ventura hanno fatti anni di gavetta nella loro carriera e ora vogliono dimostrare come la figura dell’allenatore non sia per nulla secondaria. Ci stanno riuscendo alla grande.

(foto: M. Dreosti)