toro

Pederzoli: esperienza e costanti intuizioni

di Alessandro Salvatico

 

Quella di uomo-mercato per il Torino, a quanto pare, è proprio una posizione che scotta. Il Presidente granata Urbano Cairo,...

Redazione Toro News

"di Alessandro Salvatico

"Quella di uomo-mercato per il Torino, a quanto pare, è proprio una posizione che scotta. Il Presidente granata Urbano Cairo, infatti, si appresta ad avvicendare nel ruolo il quarto uomo in altrettante stagioni, e non può stupire troppo il fatto che ormai diversi candidati preferiscano declinare l’offerta: nell’ordine, nelle ultime settimane, Sartori, Salvatori, Paratici. Ma la volontà presidenziale pare comunque quella di non confermare l’ad Antonelli, e la scelta, dunque, cade su Mauro Pederzoli. Non c’è ancora l’ufficialità del suo ingaggio, ma sappiamo con certezza che in questo momento lui e Cairo sono molto, molto vicini.

"Chi è Mauro Pederzoli? E’ un navigatore del calcio, che ha attraversato in lungo e in largo, metaforicamente e fisicamente, ricoprendo diversi incarichi. Nel 2000 inizia ad operare come direttore sportivo del Brescia, e in seguito lavorerà con identiche mansioni per il Cagliari. Spesso il suo nome viene accostato, come a fornirgli prestigio, a quello dei calciatori più illustri transitati presso le sue squadre sotto il proprio operato: Baggio, Guardiola, Zola… In realtà pare sinceramente più degno di nota sottolineare come Pederzoli, fin dagli albori del suo lavoro da ds, si sia fatto notare per delle vere e proprie intuizioni: come Luca Toni, in cui credette quando era a Brescia (piazza dove portò calciatori affermati come Petruzzi e giovani sconosciuti come Mauri). O come Rolando Bianchi, letteralmente “inventato” dal dirigente.

"Dopo essere tornato dalla Sardegna alla Lombardia, Pederzoli lascerà l’Italia, perché il suo talento era richiesto da Rafael Benitez, a Liverpool. I due si erano conosciuti quando l’allenatore spagnolo compiva miracoli con l’Extremadura, ed erano immediatamente entrati in sintonia. Benitez ha così voluto che due dei quattro occhi che volle piazzare sul pallone d’Europa (gli altri due sono quelli di Macia, altro fidato collaboratore e connazionale) fossero proprio quelli dell’allora ds del Brescia. E così è iniziata la fruttuosa esperienza internazionale di Pederzoli, che ha stabilito a Barcellona la sua sede operativa, e che come osservatore per i reds ha portato Kuyt, ha scovato Agger, ha creduto in Mascherano. Quest’ultimo stava cadendo in disgrazia, ma il dirigente italiano era pronto a scommettere ad occhi chiusi sul suo valore: i risultati gli danno ragione al 101%. Nel caso di Agger, invece, Pederzoli seguì le partite del Broendby, dove militava, per un anno intero, prima di dare un giudizio positivo che fosse anche definitivo (e che i fatti hanno confermato); questo per dare un’idea della poliedricità dell’osservatore, capace di adattare i proprii metodi di lavoro alle situazioni ed ai soggetti.

"Per il Torino, Pederzoli dovrebbe essere una figura un po’ più istituzionalizzata che non quella dell’osservatore (il ruolo di ds potrebbe anche rimanere appannaggio di Fabio Lupo), e al contempo gli si chiederebbe di mantenere le sue qualità di osservatore di calcio internazionale. Una sfida difficile, un compito quasi a 360°, su cui il diretto interessato deve ancora sciogliere le riserve, ma che sarebbe pronto ad accettare nel giro di pochi giorni, una settimana al massimo.Il suo ruolo di talent-scout andrebbe certamente a coprire anche la zona d’interesse del vivaio granata. Come ci ha confermato Pigino pochi giorni fa, il settore rischia una smobilitazione, essendo in scadenza di contratto quasi tutti coloro che attualmente lo curano: da Comi a Benedetti, da Asta a Scienza. L’insediamento di Pederzoli potrebbe preludere quindi, al contempo, ad un vero e proprio reset dei vertici del settore giovanile, che ripartirebbe secondo le modalità e le indicazioni dettate dal nuovo dirigente. Non dovremo aspettare molto per vedere gli sviluppi della situazione.