di Andrea Ferrini
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Per tornare in A
di Andrea Ferrini
“Per tornare in A bisogna vincere” canta la Maratona da due anni (prima era “Per restare in A”). Ora il nuovo coro potrebbe recitare...
“Per tornare in A bisogna vincere” canta la Maratona da due anni (prima era “Per restare in A”). Ora il nuovo coro potrebbe recitare “Per tornare in A bisogna vendere”. Chi? I giocatori da A. È chiaro fin da subito l’ossimoro intrinseco. Parliamo ovviamente del famigerato trio Bianchi-Ogbonna-Rubin.
Vendere i giocatori “Perché meritano la A” o perché “Hanno richieste importanti” può avere una sua logica economica ma stride con il progetto che la società si prefigge. Se la promozione è il fine ultimo, che senso ha sostituire giocatori di categoria superiore con altri della stessa forza se non più scarsi?
Passi chi, come Rubin, vuole a tutti i costi tornare a giocarsi le sue carte in A. In fondo, s’è visto, il desiderio del giocatore conta eccome. Ma se, come più voci confermano, calciatori come Bianchi e Ogbonna si sono messi a disposizione del mister, perché andarsi a complicare la vita alla ricerca di un sostituto che potrebbe non essere all’altezza? La soluzione è già in casa, senza dover andare alla ricerca di affari, scommesse e strozzinaggi vari.
Piuttosto sarebbe opportuno usare quei soldi arrivati, e che arriveranno, dalle cessioni (Dzemaili, Malonga, Rubin probabilmente) in parte per pagare gli stipendi di quei giocatori da A (nei quali comprendiamo Guberti e un Coppola neo-promosso) e in parte per completare una rosa ancora monca (centrocampista e ala titolari). Con giocatori da A.
(Foto: M. Dreosti)
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