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Petrachi, occhio lungo e intuizioni geniali: ecco uno dei segreti del Toro

Pagellone di fine stagione / Il direttore sportivo è stato abile a costuire una squadra da sesto posto con pochi soldi. Ora l'Europa League lancia una nuova sfida... Voto: 8.5

Federico Lanza

"Nell'era del calcio moderno, in cui a comandare è il Dio Denaro, c'è poco spazio per le piccole le squadre di provincia, quelle abituate a guardare dal basso verso l'alto. Il confronto sportivo ed economico, spesso, è impietoso, così come il divario in classifica tra le cosiddette “big” e i piccoli club che lottano ad ogni consiglio d'amministrazione per far quadrare il bilancio. Capita, però, che a volte i ruoli si invertano, e può succedere che una piccola società, partita con poche ambizioni, riesca, attraverso il lavoro, a raggiungere traguardi tanto prestigiosi quanto inaspettati. E' il caso del Torino (grande piazza, quanto povera) che deve il successo della sua stagione a tre persone: allenatore, direttore sportivo e presidente, che hanno dimostrato (e insegnato) alle altre squadre come con unità di intenti, determinazione e un pizzico di coraggio si possa arrivare lontano.

"POCHI SOLDI MA GRANDI IDEE – Le casse del Torino, come sappiamo, non hanno mai traboccato denari. Men che meno in questo periodo, quando l'occhio al portafoglio casca inevitabilmente. Servono investimenti oculati e scelte mirate. E allora? Allora entra in scena Gianluca Petrachi, al Torino dal lontano 2010. Le sue competenza manageriali sono cresciute di pari passo con quelle dell'ambiente granata. Dalla promozione in Serie B fino alla conquista dell'Europa League, ogni investimento della società è stato propedeutico al successivo, grazie soprattutto alla ritrovata passione del presidente Cairo, che dopo anni di gestione turbolenta ha finalmente deciso di assecondare in tutto e per tutto le richieste dell'allenatore. Il budget ridotto, comunque, non è stato un ostacolo. A Torino sono bravi ad “andare a nozze con i fichi secchi”.

"INTUIZIONI GENIALI E SCOMESSE VINTE – Il lavoro di Petrachi è stato gratificato dai risultati ma soprattutto, dal valore di mercato raggiunto da alcuni giocatori sui quali la società ha deciso di puntare ad occhi chiusi. Un esempio? Bovo e Moretti, dati per spacciati a Genova, hanno trovato a Torino un ambiente sano (finalmente) nel quale poter rifiorire. Rodriguez ha lavorato benissimo come gregario e Maksimovic, adesso, è forse uno dei centrali difensivi più promettenti d'Italia. Senza dimenticarsi del riscatto senza busta di Alessio Cerci e di Ciro Immobile, passato rapidamente da Torino dove ha lasciato una valanga di gol in dote: scommessa vinta. E ora cosa si fa? Semplicemente si passa alla cassa a ritirare il denaro. C'è una nuova stagione da preparare, e un'Europa League da onorare. Petrachi si è già rimboccato le maniche….

"VOTO 8.5