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Piccoli granata crescono

di Edoardo Blandino

 

C’era una volta il vivaio più forte d’Italia, quello che aveva sfornato ragazzi incredibili, capaci di far sognare i tifosi granata. Era un settore...

Edoardo Blandino

di Edoardo Blandino

"C’era una volta il vivaio più forte d’Italia, quello che aveva sfornato ragazzi incredibili, capaci di far sognare i tifosi granata. Era un settore giovanile dove chiunque aspirasse a diventare un calciatore professionista sperava di giocare. Nella storia granata ci sono stati periodi più o meno positivi, ma ancora recentemente, prima del fallimento, giocavano ragazzi che sono poi arrivati in nazionale come Quagliarella e Marchetti. Dal 2005, però, si è dovuto ricostruire tutto. Molti giocatori sono andati via, tesserati da altre società. Mancavano le strutture necessarie per ricominciare. La dirigenza del settore giovanile si è però messa in moto, lavorando con il budget messo a loro disposizione. Non si è mai trattato di una cifra particolarmente cospicua, ma Comi e Benedetti sono riusciti a spendere in modo oculato ciò che avevano a disposizione. Dal fallimento del 2005 ad oggi sono passati quasi 5 anni, gli sforzi sono stati enormi, ma i risultati iniziano a vedersi. Al di là dei bei campionati disputati da Allievi e Giovanissimi in queste stagioni, finalmente qualche giocatore inizia ad affacciarsi in prima squadra.

"Domani contro il Sassuolo sono stati convocati Comi Jr. e Benedetti Jr. della Primavera. Non si tratta di una prima chiamata per loro, così come non è la prima volta che un allenatore dell’era Cairo attinge dal vivaio, ma fa sempre piacere vedere giovani ragazzi crescere. Chi conosce i due figli d’arte, ne parla molto bene. Per quanto riguarda Comi bisogna sottolineare gli enormi margini di crescita. Si tratta di un giocatore fisicamente possente che lotta su tutti i palloni e non ha paura di sgomitare. È un tipo di attaccante che qualunque allenatore vorrebbe avere. Per Benedetti, che ha già partecipato al ritiro di Folgaria con la prima squadra, Foschi sosteneva di aver ricevuto numerose ed interessanti offerte, anche da parte di club decisamente blasonati, a dimostrazione del valore del ragazzo.

"Difficilmente domani uno dei due scenderà in campo, ma allenarsi costantemente con la prima squadra e respirare l’aria di uno spogliatoio professionista, non può che far loro del bene. Sono ancora molto giovani, avendo compiuto da poco entrambi 18 anni. Hanno la possibilità di maturare e tutti e due nutrono un sogno che sperano di realizzare: diventare giocatori del Toro.