Toro News
I migliori video scelti dal nostro canale

toro

Pierpaolo Marino: “Toro, dimmi chi confermi e ti dirò chi sei”

CESENA, ITALY - APRIL 29: Pierpaolo Marino General Manager of Atalanta before the Serie A match between AC Cesena and Atalanta BC at Dino Manuzzi Stadium on April 29, 2015 in Cesena, Italy.  (Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images)

Esclusiva / L'ex dirigente di Napoli, Atalanta e Udinese: "Se Cairo lo accontenta, Mazzarri porta il Torino in Europa, ve lo sottoscrivo"

Marco Parella

Tanti campioni scoperti, società rilanciate, grande esperto di mercato. A Pierpaolo Marino affidiamo il giudizio sulla stagione appena conclusa del Torino e le prime valutazioni da fare sul mercato estivo, il primo dell'era Mazzarri.

Buongiorno direttore, è tempo di bilanci e sogni. Il Toro ha chiuso la stagione in nona posizione. Si aspettava questo tipo di stagione?

Sinceramente mi aspettavo un po’ di più, mi aspettavo il rendimento del periodo di Mazzarri anche nella prima metà di stagione con Mihajlovic. Se il Torino avesse avuto Mazzarri dall’inizio, con questa media punti avrebbe potuto lottare fino alla fine per l’Europa. Chi subentra trova una situazione più pulita dal punto di vista dei problemi del passato e dei giocatori che non stanno rendendo per tanti motivi, ma è evidente che a inizio anno qualcosa è mancato, per tanti fattori.

Mazzarri ha potuto valutare la rosa con tutta la calma di questi ultimi mesi senza obiettivi. Dove dovrà intervenire la società per rinforzare la squadra?

Credo in tutti e tre i reparti, ma tutto dipende da chi parte, perché se ad andarsene è Belotti, cambia molto.

Allora partiamo dalle note positive. Il Toro ha trovato – e difficilmente si lascerà scappare – un Sirigu formato Nazionale e una sicurezza come Nkoulou.

Assolutamente sì. Sirigu favoloso, Nkoulou ha fatto un campionato straordinario e citerei anche Iago Falque, che finora aveva sempre abbinato periodi scintillanti a lunghe pause nella sua carriera. Invece ora ha trovato continuità.

Alla luce delle sue prestazioni e dei suoi dodici gol, pensa che qualcuno busserà alla porta di Cairo per lo spagnolo?

Secondo me si presenteranno in molti alle porte del Torino. Per Falque, per Baselli, per Belotti. Quest’estate dovrà confermarsi la bravura di Cairo e Petrachi nel fare le vendite e azzeccare i sostituti, perché mancando l’Europa non è facile trattenere i giocatori richiesti da grandi club. Dimmi chi confermi e ti dirò chi sei, quella sarà la partita più importante di questo mercato estivo per i granata.

Poi, però, toccherà anche comprare qualcuno. Che tipo di giocatori chiederà Mazzarri al Ds?

Immagino che vorrà giocare con un 3-5-2 o un 5-3-2 a seconda di come vogliamo definirlo. Per cui serviranno un centrocampista, un attaccante e giocatori in grado di fare tutta la fascia, gente alla Zappacosta.

Cessione eccellente dell’ultima sessione…

Quando te lo chiedono quelle squadre lì, come fai a non darlo via? Per di più a quelle cifre. Comunque il Torino con lui ha fatto una buona plusvalenza, fu un bel colpo di Cairo in coppia con Baselli dalla “mia” Atalanta. Fu un buon affare per entrambe le società.

Ecco, il numero 8 ha chiuso una stagione in chiaroscuro con la convocazione in Nazionale. È il passo che mancava per la definitiva maturazione?

Secondo me Daniele è un giocatore importante per il gioco di Mazzarri perché può giocare sia centrale che mezzala. Lui è un po’ altalenante da quando era all’Atalanta, ora è alle soglie della maturità per cui l’anno prossimo potrebbe essere quello in cui troverà la continuità. Ha tutte le qualità per farlo, è un valore aggiunto per il Torino.

I problemi del centrocampo del Torino 2017/’18 si possono forse imputare agli interditori. Rincon, Acquah e Obi, per motivi diversi, non hanno brillato. Chi terrebbe dei tre?

Mazzarri vuole tre interditori a centrocampo dinamici e capaci di recuperare tanti palloni. Baselli può fare sia la fase di interdizione che quella di costruzione del gioco, come faceva Pazienza nel Napoli. Di quei tre mi terrei Rincon, sia per un fatto di ammortizzazione dei costi, ma soprattutto perché potrebbe aver pagato la delusione di essere andato via dalla Juve. Non voglio mancare di rispetto a un club di lignaggio e storia come il Torino, ma solitamente chi lascia la Juventus non è contento. Quindi nel prossimo campionato, assorbito il trasferimento e confermatagli la fiducia, potrebbe fare meglio. Acquah ci può stare che vada via dopo tre stagioni in granata e Obi continua a palesare problemi di tenuta fisica, quindi io mi terrei Rincon.

Uno che ha saputo tornare sui suoi livelli dopo un primo anno francamente disastroso è Lorenzo De Silvestri che, al di là dei gol segnati, è sembrato fisicamente pronto e molto più attento a livello tattico. Stupito?

A me non ha stupito perché sono quei giocatori che hanno le caratteristiche perfette per il gioco di Mazzarri: fisicità, forza e resistenza aerobica per correre avanti e indietro in fascia. E il grande merito del mister è anche quello di saper trasmettere in modo semplice e chiaro i suoi dettami tattici.

E là davanti?

In attacco si potrebbe anche rimanere così, ovviamente prendendo un’altra punta di scorta e, se va via Belotti, un titolare. Però non credo che Niang verrà riconfermato.

Se fosse lei Direttore sportivo del Torino lo cederebbe?

Senza dubbio, proverei a cederlo o quantomeno a cercare un prestito con diritto di riscatto dell’altra parte.

Di Ljajic che ne farebbe?

Ljajic è la ciliegina sulla torta. Quando la squadra va bene, lui è un uomo in più. Quando non la squadra è in difficoltà, difficilmente ti tira fuori dai guai. Per come si inserisce in fase offensiva può piacere a Mazzarri, ma per quanto riguarda i rientri a difendere, non fa per il suo modo di intendere il calcio. Dovrà essere Mazzarri a decidere, perché Lajajic ha le qualità per giocare non solo nel Torino, ma in squadre importanti, quindi se resta deve avere un ruolo importante. È sempre stato considerato uno capace di spaccare le partite subentrando, non uno che può giocare 34-35 partite. Deve migliorare in continuità.

Lei crede a un “ciclo Mazzarri” al Toro?

Assolutamente sì. Mazzarri in Europa League il Torino lo porta. Se Cairo lo accontenta in ciò che chiederà – e il mister non è un folle che chiede la Luna –, Mazzarri lo porta. Questo glielo dico in tutta sicurezza. Mazzarri è una garanzia nel far rendere al massimo i suoi giocatori. Lo stimo molto per quanto fece al Napoli. Arrivò un mese dopo che io andai via per aver litigato con De Laurentiis. Il presidente diceva che avevo sbagliato il mercato. Mazzarri ha rivalutato tutta la mia rosa che era stata mortificata, portando quegli stessi giocatori in Uefa, poi in Champions League e secondi in campionato.