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Pioli festeggia grazie alla panchina: a Mazzarri mancano le alternative

Focus on / I quattro cambi effettuati dal tecnico rossonero hanno permesso al Diavolo di qualificarsi. Troppo corta la rosa del Torino per una gara così importante

Andrea Calderoni

Pioli batte Mazzarri ai tempi supplementari: il Milan è in semifinale, il Torino si ferma ai quarti. Questo il responso della lunga notte di San Siro. I granata hanno sfornato una prestazione caparbia, rialzando la testa dopo una sconfitta dalle proporzioni devastanti. Il ritiro sicuramente ha prodotto gli effetti sperati, almeno dal punto di vista dell’atteggiamento. Per quanto concerne il gioco, la solidità difensiva e soprattutto la gestione del risultato serviranno altre prove per comprendere se il Torino riuscirà a riprendersi dallo 0 a 7 patito contro l’Atalanta. La strategia di Mazzarri ha funzionato e per poco non portava all’estromissione del Milan dalla Coppa Italia. La differenza, però, l’hanno fatta le due panchine: una lunga, quella rossonera, l’altra corta come non mai in questa stagione e negli ultimi anni.

PANCHINA ROSSONERA - Nel confronto tra Stefano Pioli e Walter Mazzarri non si può che partire da qui. Il tecnico granata non ha potuto pescare elementi in grado di poter porre delle contromisure a gara in corso. Tutti e quattro i sostituti del Milan hanno fatto la differenza, dimostrandosi giocatori di una certa caratura. A parte Ibrahimovic, il cui valore è sottointeso, bisogna sottolineare l’impatto di Leao nell’ultimo quarto d’ora regolamentare e poi nei supplementari e quello di Kessie in mezzo al campo dal primo tempo supplementare. Non si può poi non parlare di Calhanoglu: uscito dalla panchina all’83’ dapprima ha realizzato il 2 a 2, poi ha anche rotto l’equilibrio ai supplementari siglando il 3 a 2. In un match di metà settimana così intenso e così lungo per minutaggio le quattro sostituzioni compiute da Pioli hanno realmente indirizzato la partita, permettendo al Milan di affrontare gli sprint finali dei tempi regolamentari e dell’ultimo quarto d’ora dei supplementari con una marcia in più.

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MANCANZA DI ALTERNATIVE - Dall’altra parte Mazzarri non ha potuto attingere in egual modo dalla panchina. 19 appena i convocati. Rosa ridotta ai minimi termini tra infortuni, squalifiche e mercato. Il tecnico toscano ha giustamente parlato di emergenza, ma in qualche modo è stata anche un’emergenza ricercata con le scelte di mercato effettuate. Il centrocampo è il reparto che sta patendo di più questa penuria di alternative e alla distanza il rendimento con il Milan è calato e di conseguenza la qualificazione ha preso la via di Milano, perché un conto è inserire in attacco uno come Leao, un altro è mettere fuori ruolo a centrocampo Lyanco al posto di un esausto Rincon. La differenza tra la gioia di Pioli e la delusione di Mazzarri sta tutta qui, ma è una differenza abissale che deve necessariamente stimolare riflessioni.