"di Alessandro Salvatico
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Pisano-Rubin, viva la concorrenza
di Alessandro Salvatico
Questo Torino è una squadra dalle gerarchie chiare. La scala che determina chi scende in campo più spesso e chi meno...
"Questo Torino è una squadra dalle gerarchie chiare. La scala che determina chi scende in campo più spesso e chi meno è un insieme di valori tecnici, esperienza, fiducia, contingenze. E con gli allenatori più duttili e attenti, è il campo a determinarle; elemento di giudizio, questo, che De Biasi tiene in ampia considerazione.Ma se il Torino dell’anno passato pativa di scarsa chiarezza in alcuni ruoli, questo non si può dire dell’attuale gruppo. Pochi mesi fa, dopo l’infortunio di Comotto, non era chiaro se Diana fosse destinato a sopperirle a svantaggio di Motta, o se il capitano dell’Under dovesse invece diventare titolare; identici problemi a sinistra, e poi a centrocampo, da Corini via via a tutti gli altri, per terminare con l’attacco, dove fu operato un vero tourbillon che vide titolare prima Bjelanovic, poi Stellone, e che si scatenò soprattutto con i tre tenori (stonati), Rosina Di Michele Recoba, mai certi del posto, né del contrario.
"Sembra che quest’anno non debba ripetersi tanta confusione. In porta non ci sono dubbi; in difesa, nessuna incertezza a destra (Diana titolare, Colombo rincalzo), al centro coppia Natali-Pratali e alternative, nell’ordine, Di Loreto e Ogbonna. Il terzetto di centrocampo è definito, in attesa di Dzemaili, che potrebbe rimescolare le carte una volta recuperato ed integrato; e finalmente, anche il tridente d’attacco è fatto di tre certezze. Salta all’occhio che è stato omesso un ruolo: quello di terzino sinistro.
"Nella passata stagione, da Gennaio in avanti, Novellino (e poi GdB) poté contare su tre interpreti del ruolo. Il più esperto dei tre, Lanna, è stato ceduto al Bologna, a vantaggio dei due elementi più giovani. Tra questi, le gerarchie parrebbero chiare come per il resto della squadra: Pisano titolare, Rubin alternativa. Ma nessuno ha mai definito il secondo una “riserva”: semmai, un’alternativa appunto. Perché in effetti si tratta di due giocatori che interpretano il ruolo di terzino in maniera molto differente.
"Come quelle che invece ha fatto intravedere Matteo Rubin. Il giovane veneto ara la fascia con maggiore potenza, mettendo più in ambasce il diretto avversario. Sa crossare molto bene, e non difetta in coraggio. A fronte di tale capacità offensiva, il ragazzo sa difendere, rientrando con costanza. Ma, come egli stesso ammette, deve migliorare in alcuni movimenti, per non rischiare di mettere in difficoltà i propri compagni di reparto. Le caratteristiche di Rubin lo rendono amato dai tifosi. Un giudizio tecnico distaccato, però, non può metterlo su di un livello superiore a Pisano, dal quale probabilmente deve apprendere ancora qualcosa. Se lo farà, potrebbe diventare uno dei migliori interpreti del ruolo a livello nazionale; ha le doti che l’ex-rosanero non possiede, e se le integrasse con la sagacia tattica che l’esperienza potrebbe regalargli, farà sen’altro vedere cose egregie.
"Intanto, nella gara di Coppa Italia contro il Brescia, Rubin si è seduto in tribuna, mentre pochi giorni dopo era titolare in campionato. E lo sarà anche contro la Reggina, stante l’indisponibilità di Pisano. De Biasi lo ha detto, “per me è un attimo”. Come detto, lui guarda quello che succede in campo. E ogni partita giocata è un’occasione per ribaltare le gerarchie, dal punto di vista di Rubin, o per mantenerle e rafforzarle, da quello di Pisano. Una concorrenza a giocar meglio che al Torino potrà fare solo bene.
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