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Pratali e Suciu, il ”vecchio” e il bambino

Pratali, Di Cesare e Suciu sono la prova di un vecchio adagio che si è soliti sentire nel mondo del calcio. Quando un meccanismo funziona è più facile inserire pezzi nuovi o re-immettere pezzi che sembravano ormai inutili....

Redazione Toro News

Pratali, Di Cesare e Suciu sono la prova di un vecchio adagio che si è soliti sentire nel mondo del calcio. Quando un meccanismo funziona è più facile inserire pezzi nuovi o re-immettere pezzi che sembravano ormai inutili.

Il confronto con la stagione precedente è desolante.Prendiamo Suciu, giovane di belle speranze, arrivato da un prestito al Gubbio, in cui ha sì vinto il campionato di Lega Pro, ma giocando poco o nulla. In un campionato come quello dell'anno scorso, il ragazzo romeno avrebbe avuto scarsissime probabilità di vedere il campo,addirittura fantascientifico immaginare una partita da titolare nel big match della serie B contro la Sampdoria. Magari avrebbe disputato una manciata di minuti con Ascoli o Gubbio (con tutto il rispetto per queste due compagini) per far guadagnare qualche minuto nel finale di gara.

Ma anche la bella prestazione di Pratali a Verona è un segnale della compattezza del gruppo. Fino a pochi mesi fa, molti tifosi al solo nome del difensore toscano, si sarebbero messi le mani nei capelli, memori di prestazioni non certo all'altezza dell'ex-Empoli. A dimostrazione che la squadra tutta ha saputo trovare in Ventura, lo psicologo e il tecnico, il motivatore e l’abile tattico, l'uomo e l'allenatore.

(immagini di M. Dreosti)