toro

Processo d’appello sul doping

Per la sentenza bisognerà attendere il 14 dicembre, ma le parole stamattina pronunciate dal Pm Guariniello sono state pesanti come pietre: “E’ giusto condannare il dottor Agricola, ma è ancora più giusto...

Redazione Toro News

Per la sentenza bisognerà attendere il 14 dicembre, ma le parole stamattina pronunciate dal Pm Guariniello sono state pesanti come pietre: “E’ giusto condannare il dottor Agricola, ma è ancora più giusto condannare Giraudo”.

"Così l’accusa ha terminato la sua replica nell’udienza al processo d’appello sul doping, che vede alla sbarra Riccardo Agricola (condannato in primo grado a un anno e dieci mesi) e Antonio Giraudo (assolto nel novembre del 2004). Per loro la difesa della Juventus, con gli avvocati Chiappero e Zaccone, ha chiesto il proscioglimento, ribadendo che nessun atleta bianconero è stato mai trovato positivo a un controllo antidoping. Poi la parola è tornata ai magistrati, con gli interventi del Procuratore Generale Beconi e dei Pm Colace e Panelli, quindi è stato il turno di Raffaele Guariniello. E dalle 13.05 alle 13.45 la Juve, anzi Giraudo, è finito nel centro del mirino.

"Al dirigente bianconero sono state contestate violazioni della normativa 626 per la sicurezza sul lavoro, ma questo è stato solo l’antipasto: “Giraudo non poteva non sapere che era stata creata una vera e propria farmacia, con l’acquisto di oltre 200 specialità. E non per la popolazione, ma per servire atleti giovani e sani”. Guariniello ha proseguito: “Come si può pensare che il medico sociale Agricola possa assumere da solo iniziative di questo genere, sapendo che rischia il licenziamento per giusta causa, se viene scoperto? Serviva un assenso del vertice dirigenziale. Giraudo, per sua stessa ammissione, è l’unica persona che può autorizzare ogni spesa in società. E infatti ha controfirmato tutti gli ordini di acquisto dei farmaci”.

"Il Pm ha poi attaccato l’amministratore delegato bianconero usando le sue stesse parole: “Giraudo dice di aver sempre cercato di combattere il doping? Ma, in accordo con Agricola, in passato ha stipulato contratti di consulenza con Laich e Krajienhoof (un nutrizionista spagnolo e un professore olandese), pur sapendo che si trattava di personaggi chiacchierati nel mondo del ciclismo. Questo fatto è stato evidenziato nell’udienza di primo grado del 21 luglio 2003, portando diversi articoli e giornali”. E, prima della conclusione già citata, Guariniello ha rincarato la dose, ricordando come la perizia D’Onofrio “abbia dimostrato che la somministrazione di Epo è apparsa evidente”.

"Al termine dell’udienza, l’avvocato difensore Anna Chiusano ha lasciato l’aula dicendo “che vergogna”, mentre Giraudo ha dribblato tutti: “Commenti? Non scherziamo”. Tra 14 giorni spazio alla difesa per le ultime controrepliche, poi il presidente Witzel e la giuria entreranno in camera di consiglio per sentenziare.